I "buchi oscuri" delle torbiere. La flora delle pozze distrofiche e l'importanza naturalistica delle torbiere
con Giulia Tomasi e Alessio Bertolli
martedì 10 aprile 2018 ore 20.30
Biblioteca comunale di Cles
via Marco da Cles 1, 38023 Cles TN
info tel 0463422006 mail cles@biblio.infotn.it
Dopo un breve inquadramento sulla genesi delle torbiere, la loro evoluzione e la loro importanza naturalistica (ma non solo..) in Trentino, la conferenza, in linea con la tematica principale del progetto Cavo, Cava,..Caves, pone l’attenzione in modo del tutto originale sui cosiddetti “occhi” della torbiera, pozze di apprezzabili dimensioni localizzate all' interno di aree torbose, caratterizzate da acqua acida di colore molto scuro che, per l’eccessivo accumulo di sostanza organica indecomposta, mostra situazioni di ipossia/anossia. Nella maggior parte dei casi si tratta di laghetti residuali che testimoniano le ultime fasi di interramento di un bacino lacustre un tempo molto più esteso ma, più raramente, rappresentano depressioni originate sopra il livello della falda e alimentate quasi esclusivamente dalle acque piovane. In queste situazioni di carenza di ossigeno, di scarsità di nutrimenti disponibili, e di pH molto basso, riesce a sopravvivere solo una flora altamente specializzata come per esempio le piante carnivore. Ebbene si, a differenza di quello che si potrebbe pensare, le piante carnivore non colonizzano solo le zone tropicali del nostro Pianeta! In Trentino sono ben 3 i generi di piante carnivore che si possono osservare in questi bizzarri ambienti… e ciascuno di questi ha “escogitato” un sistema diverso per catturare le proprie vittime!
Giulia Tomasi è laureata in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio presso l’Università degli Studi di Padova, stesso ateneo dove ha conseguito poi il titolo di Dottore Biologo tramite Esame di Stato. Dal 2013 fa parte della sezione botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto dove si occupa di floristica e vegetazione svolgendo ricerche, monitoraggi e studi sulle piante spontanee del Trentino e della provincia di Verona. Al Museo roveretano si occupa anche della catalogazione dei campioni d’erbario e degli archivi fotografici botanici, nonchè di didattica e di divulgazione scientifica. E' coautrice di varie pubblicazioni scientifiche e di libri di natura come Trentino outdoor (Curcu&Genovese, 2014). Ha tenuto conferenze a carattere botanico anche a livello internazionale e vari corsi di formazione. Da poco è Accompagnatrice di Media Montagna presso il Collegio delle Guide Alpine del Trentino, titolo che le permette di poter accompagnare persone in ambiente montano trasmettendo la passione per la natura e le conoscenze sulla flora locale.
Alessio Bertolli, laureato in biologia presso l’Università di Padova, dal 2000 è ricercatore presso la sezione botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto nell’ambito del progetto di cartografia della flora delle province di Trento e Verona per il quale è arrivato a raccogliere oltre 7.000 campioni d’erbario e oltre 220.000 segnalazioni floristiche di campagna. All’interno del Museo roveretano, dal 2016 ha assunto anche la carica di vicedirettore. E’ interessato alla floristica e ad attività conservazionistiche nell’ambito della rete di aree protette del Trentino, specializzato in monitoraggi di specie e habitat della Direttiva 43/92/CEE. È curatore dell'orto botanico di Brentonico ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. E’ stato docente universitario di botanica in corsi di laurea magistrale e in master post-laurea e formatore di svariati corsi di formazione per insegnanti. Nella sua carriera botanica ha descritto due nuovi taxa: Brassica baldensis nel 2007 e Gentiana brentae nel 2008.