14 aprile 2018 | Uscita

Il bosco Caproni e le cave di oolite

a cura del Gruppo speleologico SAT di Arco

sabato 14 aprile 2018 - ore 9.00-16.00

Info e prenotazioni
SAT Arco - tel 0464.510351 mail info@satarco.it
Biblioteca civica B. Emmert - tel 0464.516115 mail arco@biblio.infotn.it

Ritrovo ad Arco, parcheggio di S. Martino, alle ore 9.00. Rientro previsto alle ore 16.00.
L'escursione riguarderà la visita alle cave di oolite. In più si prevede la visita speleologica del Bus del Diaol.
Sono previsti interventi di Romano Turrini e Bruno Perini per la spiegazione storico-naturalistica.

Sono richiesti pranzo al sacco, pila-frontalino, caschetto (per chi ne è in possesso, altrimenti quest'ultimo verrà fornito dall'organizzazione).

Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria entro mercoledì 11 aprile 2018.

Età minima per la discesa al Bus del Diaol 9 anni.

Il bosco Caproni si estende per circa 44 ettari alla base del fianco occidentale del Monte Stivo ed è accessibile comodamente dalla frazione arcense di Massone. L'area prende il nome dalla famiglia di Gianni Caproni, ingegnere areonautico noto come "pioniere dell'aria", nato proprio a Massone nel 1866, che acquistò questi ed altri terreni e che, con intento di bonifica e rimboschimento, garantì lavoro a decine di famiglie povere nel periodo fra le due guerre. Attualmente di proprietà del Comune di Arco, il bosco è stato oggetto di intervento di riqualificazione del Servizio Conservazione e Valorizzazione ambientale della Provincia Autonoma di Trento che ha realizzato un percorso storico-naturalistico che consente di scoprire sia l'affascinante e misterioso ambiente delle cave, sia il bosco sotto il profilo naturalistico.
Notevole interesse suscitano le cave di oolite, attive fino agli inizi del Novecento che, scavate profondamente nella roccia del dosso di Vastrè, si presentano con grandiosi antri oscuri. Qui veniva estratta la pietra statuaria nota come il bianco di Arco: una particolare lavorazione consisteva nella realizzazione di tubi per gli acquedotti, ecco perchè resti di queste tubazioni si rinvengono ancora qua e là nelle campagne dei paesi del basso Sarca. Con questa pietra sono state inoltre scolpite alcune opere presenti nella Chiesa della Collegiata e la statua del Mosè nella piazza di Arco, la fontana di Piazza Duomo a Trento, le statue di Prato della Valle a Padova e quelle che ornano il ponte Taro a Parma. Durante la Seconda Guerra Mondiale le cave vennero usate come rifugio antiaereo dagli abitanti di Massone e San Martino.

 
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