L'esplorazione speleologica in età moderna
Con Francesco Luzzini
giovedì 18 ottobre 2018 - ore 20.30
Museo della Banda sociale
Via Pontara 1 38057 Pergine Valsugana
info tel 0461 502390 mail pergine@biblio.infotn.it
A partire dal XVII secolo, le grotte e le miniere dell’Appennino Tosco-emiliano attirarono la voracissima curiosità di molti filosofi naturali di varia estrazione sociale e culturale: medici, speziali, accademici, ingegneri, e non pochi esponenti della nobiltà e del clero. Questa assortita umanità non esitò a sporcarsi mani, stivali, abiti e parrucche per esplorare con occhio indagatore le oscure viscere della Terra e carpirne i segreti, raccogliendo sul campo un'enorme quantità di dati e facendo tesoro (seppur criticamente) delle informazioni che le venivano concesse dagli abitanti delle zone di volta in volta esplorate, e dagli umili tecnici e pratici che, come i minatori, in quell’oscurità trascorrevano gran parte della loro assai poco confortevole vita. Fu nelle tenebre di questi orridi luoghi che la natural filosofia e la nascente scienza sperimentale trovarono gli elementi decisivi per comprendere fenomeni idrogeologici fondamentali come l'origine delle sorgenti, i processi carsici, la generazione dei minerali e lo stesso ciclo dell’acqua, che a quell’epoca erano al centro di accesissimi dibattiti e scontri in seno alla Repubblica delle Lettere europea. E fu sempre in queste tenebre che, grazie all’estrema varietà dei personaggi coinvolti (e al felice eclettismo di un’epoca in cui i confini tra i saperi erano spesso labilissimi, e altrettanto spesso varcati con entusiasmo), la scienza e la filosofia s’incontrarono con la storia, la geografia, la letteratura, l’archeologia, l’antropologia, il folclore, dando vita a una luminosa esplosione di sapere. Un esempio emblematico di questo vivacissimo contesto è il Primi Itineris per Montes Specimen Physico-Medicum di Antonio Vallisneri (1705): uno dei più importanti manoscritti naturalistici d'età moderna. In questo documento, che nel corso della conferenza verrà presentato come caso di studio particolare, la storia e la filosofia naturale si fondono con la storia delle genti, offrendo uno spaccato inedito e ricchissimo del fecondo rapporto che legò scienza e cultura tra XVII e XVIII secolo.
Francesco Luzzini, Postdoctoral Fellow presso il MuSe di Trento, è naturalista e storico della scienza. Già docente alle Università del Piemonte Orientale e di Milano, è stato Resident Fellow presso la Linda Hall Library di Kansas City e Postdoctoral Fellow all'University of Oklahoma e al Max-Planck-Institut di Berlino, a cui è affiliato. È Contributing Editor per la bibliografia di Isis, Councilor di Earth Sciences History, e Editor de Il Protagora. Ha curato la rubrica Profili Storici per la rivista Acque Sotterranee.