2009 | XX Rassegna e IX Premio Orsi

Premessa

La sua, è una storia di orgoglio e umiltà. L'orgoglio sta nel gusto di indagare il passato, l'umiltà nel saper stabilire rapporti proficui con la città e il suo territorio. Desidero ringraziare coloro che con impegno ed efficacia ci portano un evento così pieno e forte, capace di allargare i rapporti internazionali e far convergere su Rovereto l'attenzione di studiosi di tutto il mondo.
La Rassegna non dà solo prestigio al Museo Civico: un museo capace di andare incontro al mondo, ma è patrimonio dell'intera città e va difesa, valorizzata e potenziata.
Vi è nella disciplina dell'archeologia un impegno alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale che è sì sforzo di comprendere la storia ma anche lezione di vita: imparare dal passato per meglio affrontare il presente. La Rassegna del Cinema Archeologico ha saputo mettersi in sintonia con l'umanesimo della città di Rovereto, con i suoi grandi protagonisti del passato quali Paolo Orsi e Federico Halbherr, da loro ha raccolto il valore del solco della continuità, lo ha fatto proprio e lo tramanda di anno in anno.

Guglielmo Valduga
Sindaco della città di Rovereto

 

La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico nasce vent'anni fa, nell'ambito di un convegno del 1990 che celebrava l'attività di uno dei più straordinari archeologi del ‘900, il roveretano Paolo Orsi, che, pur avendo lavorato a lungo nel Sud d'Italia è rimasto sempre legato alle sue radici roveretane, e che all'Istituzione cittadina ha ‘affidato' la sua eredità scientifica e la preziosa collezione archeologica.
Ed è proprio per non tradire il lascito di un grande studioso come Orsi, che ha fatto della ricerca, della valorizzazione e della conservazione del patrimonio archeologico la propria missione, il Museo Civico ha fatto sì che la Rassegna non fosse soltanto un momento di spettacolo, giusta esigenza per comunicare le tematiche dell'archeologia, ma diventasse parte del Museo e potesse operare attraverso l'attività e la dignità di una sua sezione: la Sezione Archeologia e Scienze Naturali in immagini. I passi successivi, in questi vent'anni, sono frutto di tale impostazione. La memoria di tutti i documentari passati sugli schermi, la loro archiviazione, la continua loro conservazione e valorizzazione, anche grazie all'accordo con le case di produzione cinematografiche, sono funzioni proprie del Museo nella profonda convinzione che la documentazione visiva e le stesse opere cinematografiche rappresentino esse stesse un patrimonio culturale importante. Questo è il compito che il Museo Civico di Rovereto ha assunto con la Rassegna: in Italia diverse altre manifestazioni analoghe sono nate in questi anni e poi rapidamente scomparse, mentre il festival roveretano è cresciuto costantemente ed è diventato un punto di riferimento a livello europeo proprio perché poggia sulle fondamenta solide di un museo antico che ha fatto ‘tesoro' degli insegnamenti dei suoi più validi ricercatori. Un patrimonio che oggi il Museo valorizza anche attraverso i nuovi media che la tecnologia più innovativa mette a disposizione, dai film online alla web-tv, perché l'estremamente antico e l'estremamente moderno si possano incontrare al servizio della comunità.

Franco Finotti
Direttore del Museo Civico di Rovereto

 

..."Fra non molto le etnie, le religioni, le lingue del nostro Continente saranno assoggettate a un nuovo e ancor più vasto rimescolamento, a una furiosa dinamica di progressiva integrazione. Da tale previsione nasce il desiderio di consegnare il testamento del nostro passato, registrando gli echi lontani delle voci con cui operarono gli spiriti destinati a creare questa nostra civiltà, la somma delle supreme affermazioni con cui l'umanità si è prodotta lungo i secoli."
"...Solo i popoli che acquistano chiara coscienza del proprio passato sono in grado di costruire un avvenire commisurato alle proprie istanze, perché liberi da errori che gravano sull'antico cammino. Gli altri impigliati nei congegni di un mondo senz'anima, mimano ogni giorno una vita non alimentata da segrete salutari radici..."
(Da "Le origini della Cultura europea" di Giovanni Semerano)

Ho preso più volte a riferimento ed ho più volte citato, nei venti anni di attività della Rassegna di Rovereto, queste frasi di Giovanni Semerano. Illuminano e spiegano, ancora, a tutti noi coinvolti in questa avventura, le ragioni del nostro impegno e le finalità del nostro lavoro che riassumerei con una parola: "Cultura", questa virtù, questa salutare radice che unisce e innalza la qualità della vita degli uomini e che permette di riconoscersi nell'intreccio delle relazioni e dei rapporti civili, con la nostra identità migliore. Non posso misurare il risultato di questo impegno, ma sono sicuro che abbiamo sostenuto caparbiamente la battaglia per diffondere conoscenza e sapienza in un mondo che tende sempre più a mercificare e volgarizzare ogni valore ed ogni prospettiva individuale o collettiva che sia.
Grazie al desiderio di conoscere il Mondo Antico attraverso il cinema ed anche grazie, purtroppo, ai poveri, meschini e vuoti programmi televisivi abbiamo raggiunto un pubblico vastissimo in Italia e in Europa in decine di manifestazioni in cui è stata richiesta la nostra collaborazione. Quando iniziammo questa avventura nel 1990, a margine del convegno su "Paolo Orsi e l'archeologia del ‘900" non avremmo mai immaginato di rimanerne così coinvolti. Forse il nostro grande concittadino ed archeologo, di cui ricorrono in questo anno i 150 anni dalla nascita, l'avrebbe compreso!

Dario Di Blasi
Curatore della Rassegna

 

Due decenni sono una buona fetta di vita. Basta immaginare noi stessi vent'anni fa. Magari qualcuno non era neppure nato. La Rassegna di Rovereto ha tenuto fermo nel tempo il suo appuntamento a cadenza annuale, unica dunque anche in questo fra le varie manifestazione europee del settore. Ma soprattutto unica per l'approccio metodico con cui ogni dodici mesi, nella tradizionale prima settimana di ottobre, dopo un lungo lavoro di selezione (fra le centinaia di filmati
che arrivano da ogni parte del mondo), traduzione e doppiaggio delle opere con voci di esperti professionisti, circa ottanta documentari vengono proposti al pubblico attentissimo che mattina, pomeriggio e sera affolla l'auditorium comunale di questa magnifica città della cultura, Rovereto, ormai riconosciuta "capitale mondiale della cinematografia archeologica". Merito indiscusso di un Museo Civico che sa guardare lontano sotto una dinamica direzione (Franco Finotti) e di un direttore della Rassegna (Dario Di Blasi) che in tutti questi anni, con entusiasmo e competenza, si è dedicato alla manifestazione conducendola a questo emozionante traguardo.

Piero Pruneti
Direttore di "Archeologia Viva"

 
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