2011 | XXII Rassegna e X Premio Orsi

Premessa

Non corrono tempi propizi – tempora bona non currunt – per il patrimonio del pianeta. Guerre e conflitti si accendono di continuo nei luoghi più sacri della storia. Iraq, Afghanistan, Siria, Palestina, Yemen, Egitto, Sudan, Libia... Governanti senza scrupoli si fanno scudo del patrimonio archeologico, organizzazioni internazionali come la Nato non si peritano di dichiarare che se le circostanze lo richiederanno non esiteranno a bombardare luoghi quali Leptis Magna o Cirene. Come se non bastassero guerre e conflitti, anche speculazione e degrado, mancanza di fondi e tagli alla cultura, cattiva gestione e burocratizzazione, incuria e trascuratezza – e, non ultima, una valorizzazione malintesa che non si preoccupa di tutela e conservazione – minano un tesoro inestimabile come il patrimonio culturale italiano tra i più consistenti al mondo. Abbiamo ripetuto tante volte, nei molti anni passati ormai di questa Rassegna, le ragioni del nostro impegno in difesa dei beni culturali e anche in questa edizione lo rileviamo con il tema che abbiamo scelto "Il patrimonio archeologico, storico e culturale italiano e internazionale è il nostro futuro"; in aggiunta vogliamo insistere sul concetto di patrimonio culturale come risorsa fondamentale per il nostro futuro non solo in termini di benessere, lavoro e sviluppo, ma soprattutto inteso a raggiungere una migliore qualità della vita: «... ma per seguir virtute e canoscenza». Con questo spirito collaboriamo alla realizzazione di molte manifestazioni in Italia e altri Paesi come ricorda, forse con eccesso di considerazione nei nostri confronti, il professor Callieri che da archeologo, e da molti anni, percorre l'Iran, il Pakistan e l'Afghanistan alla ricerca delle nostre origini.

Dario Di Blasi
curatore della Rassegna


Shiraz, città dell'Iran meridionale, culla della civiltà persiana, circondata da una serie impressionante di siti archeologici, da Persepoli e Pasargadae a Bishapur e Firuzabad. Proprio qui è stata collocata una delle due estremità di quello splendido ponte culturale che ha l'altra estremità a Rovereto, e che per intuizione di Dario Di Blasi (storico curatore della Rassegna) e Piero Pruneti (direttore di Archeologia Viva) ha offerto al pubblico iraniano l'eccezionale opportunità di gustare una ricca selezione di film archeologici della Rassegna roveretana. Nell'autunno del 2010 ha così preso avvio la prima edizione del Festival del Cinema Archeologico di Shiraz, con il pieno supporto del Centro di Ricerca Archeologica dell'Ente Iraniano per il Patrimonio Culturale e dell'Ambasciata d'Italia a Tehran. Alcuni pregevoli documentari iraniani sono stati inseriti nel programma del Festival, sia per il loro intrinseco valore, sia per riflettere in questa manifestazione il senso più vivo di quella fattiva collaborazione culturale che lega oggi l'Iran e l'Italia, paesi antichi, ricchi di vestigia archeologiche. Un grande successo di pubblico e di stampa, che è assolutamente opportuno fare radicare con l'aiuto della linfa vitale proveniente da Rovereto.

Pier Francesco Callieri
docente di Archeologia e Storia dell'Arte iranica all'Università di Bologna 
 

 
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