Prima Guerra Mondiale

Il monte Zugna nella Prima guerra mondiale

Il monte Zugna fu occupato dalle truppe italiane fin dal maggio 1915.
Nel 1916 si scatenò l'offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition: al "Trincerone" dello Zugna e a passo Buole, per intere settimane, gli attacchi austro-ungarici si susseguirono violenti e sanguinosi, ma non riuscirono a superare la resistenza italiana. Da quel momento, fino alla fine del conflitto, i due eserciti si controllarono reciprocamente per due lunghi anni, dissanguandosi in colpi di mano e in scontri circoscritti.

IL FORTE DI CIMA ZUGNA
A partire dal 1908 l'esercito austro-ungarico progettò la realizzazione di un forte su cima Zugna. Il forte sarebbe stato in comunicazione con i previsti forti sull’Altissimo di Nago, Vignola, Pasubio e Pozzacchio. Questa cintura di forti avrebbe dovuto garantire i collegamenti con le fortificazioni di Riva del Garda e degli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna. In tal modo si sarebbe completato il sistema difensivo asburgico iniziato nel 1860 e composto da decine di fortezze sui confini fra il Trentino e il Regno d'Italia.
Su Cima Zugna era previsto un forte estremamente moderno, scavato in roccia ed armato con artiglierie in caverna e in cupole corazzate. La posizione avrebbe permesso di controllare contemporaneamente sia la valle dell'Adige che la Vallarsa. I lavori preparatori cominciarono nella primavera del 1913 con la realizzazione della strada da Albaredo a Malga Zugna. Sotto la cima vennero realizzate caserme e un impluvio per la raccolta dell'acqua piovana.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, nel luglio 1914, il forte era ancora in fase di progettazione e i pochi lavori avviati vennero abbandonati.
Nel settembre 1914, per risparmiare truppe ed armamenti, lo Stato maggiore austro-ungarico decise di arretrare la linea di difesa su un sistema di trincee e caposaldi definita Tiroler Widerstandslinie da cui il monte Zugna rimase escluso. Nel corso del 1915 gli austro-ungarici retrocessero fino a Rovereto, abbandonando i monti Zugna, Pasubio e Baldo.

L'AVANZATA ITALIANA
A partire dal maggio 1915 l’esercito italiano avanzò occupando lo Zugna e il Baldo e si spinse fino alla periferia di Rovereto incontrando pochissima resistenza.
Da quel momento si cominciarono a scavare varie linee di trincee e si predisposero postazioni per mitragliatrici, piazzole per artiglierie e quanto necessario per la sopravvivenza di migliaia di soldati: baracche e ricoveri, ospedali da campo e depositi, acquedotti e linee elettriche, strade e teleferiche che dal fondo della valle dell'Adige permettevano il trasporto di viveri, munizioni, pezzi di artiglieria.
A partire da giugno 1915, gli italiani costruirono una mulattiera da Serravalle a Malga Zugna e una strada camionabile da Marani di Ala a Passo Buole e Cima Selvata; quest'ultima proseguiva verso lo Zugna come mulattiera. In ottobre 1915 costruirono la strada che da Marco portava nei pressi di Albaredo. Una teleferica collegava Sgardaiolo, frazione di Santa Margherita, ai pressi di Cima Zugna. Sulla parte opposta del fronte, la linea austro-ungarica scendeva dal monte Finonchio, raggiungeva Rovereto e una serie di avamposti sul fondovalle, risalendo poi sui monti Biaena e Creino in val di Gresta.

LA "STRAFEXPEDITION"
Nel maggio 1916, a partire dalla Vallagarina, l'esercito austro-ungarico lanciò una massiccia offensiva (Strafexpedition). Dopo un primo arretramento, l’esercito italiano riuscì a fermare gli austriaci proprio sullo Zugna, al "Trincerone" e a passo Buole. Nel corso di violenti attacchi, il 17 maggio 1916, a Costa Violina gli austriaci catturarono Damiano Chiesa, cittadino roveretano volontario nell'esercito italiano. Condotto a Trento, il 19 maggio venne fucilato come traditore nella fossa del Buonconsiglio. Due mesi dopo, stessa sorte subirono Cesare Battisti e Fabio Filzi, catturati sul Pasubio.

A fine giugno del 1916, esauritasi l'offensiva, le linee si assestarono. Da allora e fino alla fine della guerra gli scontri, per quanto sanguinosi (come l'azione italiana in località Foraora del maggio 1918), ebbero carattere locale.
Nell'ottobre 1918, a Serravalle, ai piedi dello Zugna, gli austro-ungarici chiesero di intavolare trattative per un armistizio, firmato poi a Padova il 3 novembre 1918. E proprio da Serravalle il 2 novembre 1918 partirono i reparti dell'esercito italiano che occuparono Rovereto e proseguirono per Trento.

 
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