Le migrazioni dell'Olocene modificarono il paesaggio europeo
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista PNAS
Durante l'Olocene il continente europeo fu soggetto a due grandi migrazioni: la prima, nel Neolitico, portò le popolazioni dell'Anatolia a spostarsi verso ovest, la seconda, nell'Età del Bronzo, coinvolse la popolazione degli Yamnaya che si spostò dal Mar Nero verso ovest.
Lo studio, pubblicato sulla rivista PNAS dell'americana National Academy of Sciences, e condotto dalle Università di Copenhagen, Plymouth e Göteborg, ha dimostrato come queste migrazioni abbiano cambiato radicalmente il paesaggio europeo convertendo ampie fette di foresta in terreno agricolo o di pascolo e come ciò avrebbe portato ad una modificazione anche nel clima.
“Mentre queste popolazioni si stavano spostando verso ovest, vediamo un aumento della quantità di pascoli e diminuzione delle ampie foreste in tutto il continente. Ora possiamo anche confrontare i movimenti dei geni con la diffusione di contenitori culturali. Nel caso della rivoluzione dell’agricoltura neolitica, ad esempio, i due in particolare si individuano bene, sia nello spazio che nel tempo”
dichiara Fernando Racimo, professore associato dell’Università di Copenaghen nonché autore principale della ricerca, nell'articolo Due migrazioni umane del neolitico provocarono inizio della scomparsa delle foreste europee di NotizieScientifiche.it.
Fernando Racimo e il tuo team al Globe Institute dell'Università di Copehagen si occupano di processi evolutivi e in particolare di popolazioni e genetica quantitativa cioè lo studio dei caratteri di una popolazione che possono essere indagati mediante parametri numerici poligenici, trasmessi da più geni e che presentano una distribuzione fenotipica continua (come la pigmentazione della pelle o i livelli delle malattie cardovascolari).
[fonte NotizieScientifiche.it, PNAS, Racimo Lab]