Un appello dalla cultura: nella "Fase 2" non dimenticate i Musei
Il documento sottoscritto da Fondazione Museo Civico di Rovereto, Museo storico italiano della guerra di Rovereto, Museo Diocesano Tridentino e MAG Museo Alto Garda di Riva del Garda
Da giorni, al centro del dibattito sull’attuale pandemia, e dopo più di un mese di blocco totale delle attività, è subentrata a tutti i livelli la riflessione sulla cosiddetta “fase due”, la programmazione che porterà, auspicabilmente, a una graduale riapertura non solo dei servizi di prima necessità, ma anche delle attività produttive ed economiche.
Ci auguriamo - e su questo tema ci piacerebbe vi fosse una riflessione condivisa - che non ci si dimentichi dei Musei e delle istituzioni culturali in genere, non a caso individuate a livello legislativo come “servizi pubblici
essenziali”.
Ricordiamo innanzitutto che le istituzioni museali, da più di un mese chiuse al pubblico, si sono subito attivate per garantire un servizio di qualità anche a distanza, con proposte volte a creare una valida alternativa educativa ma anche uno svago intelligente e un servizio alle tante famiglie “in clausura”.
Hanno coinvolto i propri ricercatori, i collaboratori, gli operatori didattici e i curatori, con uno sforzo tecnico e finanziario non indifferente e una capacità di adattamento fuori dal comune.
Lo abbiamo considerato parte della nostra missione.
Così i Musei, in quanto luogo dell'approfondimento culturale, hanno continuato ad assolvere al loro ruolo con modalità alternative a quelle tradizionali, attraverso i canali digitali, offrendo a tutti occasioni di arricchimento delle conoscenze, nonostante l’epidemia stia gravando pesantemente sulla situazione economica e finanziaria dei nostri enti. Non ci siamo risparmiati.
Nel momento in cui i decisori politici discutono di ripartenza, di procedure di finanziamento, di settori che potrebbero riaprire, auspichiamo che – nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dalle normative - anche i musei rientrino sin da subito nella riflessione e nella programmazione. I musei producono cultura, sono irrinunciabili vettori di socializzazione, di arricchimento e di benessere personale; sono luoghi dell’emozione di fronte al bello, cibo per la mente. In quanto tali costituiscono a tutti gli effetti un servizio pubblico essenziale e non un settore secondario, cui si potrà pensare in un secondo momento.
Nella quotidianità dei musei, del resto, il corretto rapporto tra numero di visitatori e aree di visita è la norma, e comunque i nostri Musei sono in grado di assicurare quel massimo di sicurezza, regolando l’afflusso del pubblico e corretti comportamenti dei lavoratori. Dunque non sarà così complesso attenersi con responsabilità alle regole di prevenzione
predisposte dalle nostre istituzioni centrali e provinciali, proprio come si fa, e si dovrà fare, in tutte le realtà che andranno man mano a riaprire. Non sono gli aspetti pratici o lo sforzo per adeguarsi alle policy necessarie
a garantire la sicurezza di visitatori e lavoratori a spaventarci. Ci spaventa piuttosto l'eventualità che luoghi preziosi per l’arricchimento culturale ed educativo delle nostre collettività rimangano chiusi perché ritenuti trascurabili.
Al contrario sosteniamo che la conoscenza scientifica, la memoria storica, l’arte, la cultura più in generale, sono componenti imprescindibili e identitari per tutti noi esseri umani. Per questo riteniamo opportuno che i luoghi in cui tutti questi elementi sono fruibili, vengano rimessi rapidamente nelle condizioni di assolvere alla loro funzione e contribuire, al pari di altri settori, a superare questo drammatico momento della nostra società.
Giovanni Laezza, Presidente Fondazione Museo Civico di Rovereto
Alberto Miorandi, Presidente Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto
Mimma Primerano, Direttrice Museo Diocesano Tridentino di Trento
Matteo Rapanà, Responsabile MAG (Museo Alto Garda) di Riva del Garda