Isera - geologia
Il Comune di Isera presenta una serie di emergenze geologiche e geomorfologiche di primo interesse che fin dall'antichità hanno influenzato e in alcuni casi anche sostenuto l'attività antropica. Si ricordano in particolare: i depositi di torbiera, terreni ad alto contenuto organico riscontrati nei settori più ribassati di Loc. Cornalè e in Loc. Torretta, formatisi da ca. 14,000 a 7,000 anni fa e datati grazie allo studio dei pollini in essi conservati; i basalti compatti di colata cavati a monte di Loc. Dossi, in prossimità della sponda idrografica destra dell'Adige; le vulcanoclastiti basaltiche e argillificate al cui substrato sono intimamente legati i vitigni a marzemino tipici della zona; le calcareniti organogene eoceniche che con il loro aspetto mammellonare risultano facilmente riconoscibili in affioramento. E ancora, risalendo il pendio verso la parte più rilevata del Comune, si possono ammirare i modellamenti ad opera delle acque correnti e dei materiali da esse trasportati: il terrazzo sui cui sorge il nucleo storico di Isera è troncato a Nord dal corso di una via d'acqua oggi ridotta; la parete rocciosa carbonatica che chiude a Ovest Maso Storti mostra piccole marmitte dei giganti (si tratta di forme di evorsione dovute al movimento vorticoso dell'acqua e dei ciottoli da essa trasportati) ed è tagliata dalla suggestiva cascata detta "Pisa vaca". E poi nella località nota come Spughe, ai piedi delle cenge, sempre eminentemente calcaree, del Nagustel si ha un potente accumulo di frana a grossi blocchi su cui si staglia Castel Corno.