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“Io, Robotto”: oltre la mostra

  • Aperitivi scientifici, corsi di formazione, conferenze, incontri con l’autore, workshop, laboratori… tutti gli eventi a margine dell’esposizione di Palazzo Alberti Poja.

Sbaglia chi ritiene che scienza e tecnologia siano i soli territori del sapere entro i quali si muove l'esposizione allestita in questi mesi a Palazzo Alberti Poja.

"Io, Robotto” è un’occasione di conoscenza tutt’altro che settoriale: perché se i novanta robot in rassegna sono – ciascuno in relazione alla propria “data di nascita” - l’esito di un progresso reso possibile esclusivamente dall’affinamento delle applicazioni dell’ingegneria meccanica, elettronica, dell’automazione, le ispirazioni e le reminiscenze dei modelli in mostra fino al 27 agosto nella sede espositiva della Fondazione Museo Civico di Rovereto attraversano la storia della cultura e delle culture, del cinema, dell’arte e della letteratura, del mondo, del pensiero e della medicina, fino a percorrere le corde più profonde dell’intimo sentire individuale.

Per intenderci: c’è il più classico robot di latta con carica a molla, e accanto a lui la riproduzione di uno dei più famosi automi risalenti al periodo Edo giapponese, il modello radiocomandato di quell’enorme rettile mutato dalle radiazioni nucleari che è Godzilla, la più fedele riproduzione del droide protocollare della prima trilogia di Guerre Stellari. C’è Nuvo, per il quale la giapponese ZMP si è avvalsa della collaborazione dei designer di Pininfarina, ci sono il gigantesco dinosauro robot Roboraptor e la versione commerciale del buffo automa realizzato dal dottor Hideki Kozima per studiare lo sviluppo sociale nei bambini autistici.

Al di là della quantità e della qualità dei rimandi, ciò che forse più ancora sorprende degli automi e dei robot selezionati dalla paziente ricerca del curatore Massimo Triulzi è la carica empatica: presenze di vera compagnia, dotate si direbbe – usando la lingua dei manager delle risorse umane - di competenze tecniche ma anche trasversali.

E proprio per favorire l’accesso alla complessità degli spunti offerti dall’esposizione, la Fondazione Museo Civico di Rovereto, che della mostra è promotrice insieme alla Libera Università di Bolzano e a FUBlab, organizza per l’intero periodo di apertura diverse, interessanti attività.

Tre gli aperitivi scientifici in calendario: "I robot e noi: storie di interazioni possibili" con Francesco Pavani e Maria Paola Paladino, docenti di Neuroscienze cognitive e di Psicologia sociale all'Università degli Studi di Trento, il 5 aprile; "Robot come piante: crescono, comunicano e percepiscono" con Barbara Mazzolai, coordinatrice del Centro di Micro-BioRobotica dell'Iit Istituto italiano di tecnologia, il 18 luglio; "I robot - sogno e bisogno della vita quotidiana" con Bruno Siciliano, docente di Robotica e direttore del Centro interdipartimentale di ricerca in Chirurgia robotica Icaros dell'Università di Napoli Federico II, il 27 luglio.

Diversi anche gli appuntamenti con gli autori: di pochi giorni fa a Palazzo Alberti Poja la presenza di Jacopo Nacci e la presentazione del suo libro "Super Robot. L'animazione robotica giapponese”. Nuove occasioni saranno curate da Giorgio Gizzi, Libreria Arcadia: il 12 aprile, con la presentazione del libro "Per un pugno di idee. Storie di innovazioni che hanno cambiato la nostra vita" insieme all'autore Massimiano Bucchi, e il 5 maggio, con la presentazione del volume "Strane bambole. Automi nella letteratura", insieme all'autore Francesco Fava.

Giorgio Metta, vice direttore scientifico dell'Iit Istituto italiano di tecnologia e direttore del dipartimento iCub Facility sarà alla sala conferenze F. Zeni della Fondazione MCR il 6 giugno per parlare di "Umani e Umanoidi" con Paolo Fiorini, dell’Università di Verona; ai giornalisti è dedicato invece il corso di formazione "Radio, televisione e tecnologia: alleate o nemiche? Come l'high tech sta cambiando gli assetti radiotelevisivi italiani" con Gianfranco Giardina, giornalista e direttore responsabile di DDay.it, e Alessandro Efrem Colombi, docente di Media Education presso la Libera Università di Bolzano.

Visite alla mostra sono in programma ogni seconda e quarta domenica del mese. Al termine di ogni percorso, i visitatori potranno assistere ad una demo all'interno dell'arena, oppure partecipare a un laboratorio a tema sulle macchine di Braintenberg, sulla stampa 3D,  sulle missioni FIRST® LEGO® League, con Beebot, con WeDo e su Arduino.

A inizio aprile Andrea Artusi, disegnatore e sceneggiatore alla Sergio Bonelli Editore terrà il workshop "Io, Robotto ti disegno - Piccoli cenni storici e pratici per conoscere e disegnare automi", mentre in occasione dei Kidpass Days, il 13 maggio, si terrà a Palazzo Alberti Poja il laboratorio per bambini "Frank Einstein", in collaborazione con la Libreria Arcadia.

Nel weekend gli operatori dell'area Robotica propongono su prenotazione attività guidate di robotica per bambini e adolescenti, suddivisi sulla base dell'età e del livello di esperienza del ragazzo. I laboratori di “La robotica è un gioco da ragazzi!” si tengono presso il LEGO® Education Innovation Studio secondo la programmazione indicata sul sito dell’evento.

Per le scuole sono previste visite alla mostra e attività didattiche destinate alla realizzazione ragionata di una struttura robotica, alla programmazione del robot, all’introduzione al mondo di Arduino. Si tratta di “La meccanica della robotica”, “Programma il tuo robot”, “Il mondo di Arduino”.

Tutti di dettagli sugli appuntamenti e le informazioni per la prenotazione delle attività sono disponibili cliccando qui.

Si ricorda che l’esposizione è realizzata con il sostegno di Trentino Sviluppo Spa, Provincia autonoma di Trento e Comune di Rovereto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona (Dipartimento di Informatica - Altair laboratorio di robotica) e con la sponsorizzazione di Lenovo.

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

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