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Museo Civico di Rovereto (TN)
website http://www.museocivico.rovereto.tn.it/
Dagli anni della sua fondazione, nel 1851, il Museo Civico di Rovereto è cresciuto in virtù di un fecondo interscambio con la città, la sua gente, il suo territorio. La varietà degli interessi coltivati al suo interno - scienze naturali, archeologia, arti figurative e tecnologia - ne ha fatto un punto di riferimento per la vita civile, economica e culturale di Rovereto, contribuendo in misura rilevante a forgiare l'identità collettiva della città.
Il Museo Civico si articola in sette sezioni, (Arte, Archeologia, Numismatica, Astronomia, Botanica, Scienze della Terra, Zoologia) ricche di collezioni storiche di grande valore, diverse tra loro per ambiti di ricerca, ma unite profondamente dalla volontà di realizzare una nuova forma di istituzione museale, nella quale sono centrali non solo la conservazione della memoria e la valorizzazione delle collezioni, ma anche l'apertura ai servizi e alle nuove tecnologie per la tutela e lo studio del territorio.
Nel 2003 la disponibilità di spazi del Museo dedicati alla sperimentazione scientifica si è ulteriormente ampliata con la realizzazione di un'area verde, nella zona collinare di Rovereto, denominata Sperimentarea. In essa trovano spazio: la prima area test, a livello italiano, per la geofisica (dove ogni anno studenti e ricercatori mettono a frutto sul campo le loro conoscenze teoriche e tarano le loro strumentazioni), una zona per lo scavo simulato (paleontologico e archeologico), habitat naturali (come piccole zone umide, la casa delle api, formicai e terrari), un orto di piante officinali, ma anche percorsi didattici, come "abitare nel tempo", che partendo dalla Preistoria, si concludono con la casa domotica.
Progetti diversi che promuovono la ricerca scientifica, l'approccio multidisciplinare, la continua verifica critica sul campo nella convinzione che formazione, ricerca e prodotto siano aspetti del medesimo problema. L'anima del Museo è quindi rivolta al territorio che la circonda, ma anche alla costruzione di percorsi culturali che vanno oltre i confini regionali, come testimoniano l'adesione a PANGEA e la stretta collaborazione con realtà scientifiche pubbliche e private italiane.
Infine, ma certo non da ultimo, la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, ad ottobre, con il prestigioso Premio Paolo Orsi e l'appuntamento primaverile con il cinema scientifico Discovery on Film.
(di Franco Finotti)