Il monitoraggio ambientale, le ricerche geofisiche, la formazione

Il monitoraggio ambientale, le ricerche geofisiche, la formazione

Le attività del Museo nell’intervento di Fabiana Zandonai, Sezione Scienze della Terra e OpenLab, e Stefano Marconi, Sezione Archeologia e OpenLab

La Sezione Scienze della Terra con il gruppo di lavoro dell’OpenLab conduce, tra l’altro (si parlerà in un’altra occasione dello studio, della valorizzazione e tutela delle collezioni del patrimonio museale in cui è impegnata la Sezione), attività di monitoraggio ambientale e ricerche geofisiche applicate con particolare attenzione al territorio comunale di Rovereto; e si occupa, nel medesimo ambito, di promuovere la formazione e l’aggiornamento di studenti e professionisti.

Per questa parte si ricorda l’appuntamento annuale che dal 2004 vede svolgersi a Rovereto il Workshop di geofisica divenuto oggi un Convegno di due giornate “tra Geologia e Geofisica” con ampia partecipazione da tutta Italia di esponenti del mondo accademico, della libera professione e delle amministrazioni pubbliche. Quest’anno, Anno europeo del Patrimonio culturale, l’evento si terrà il 6 e 7 dicembre e sarà dedicato ai Beni culturali, con il rinnovato sostegno degli Ordini Regionali dei Geologi di Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto e in collaborazione col Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova.

Lo scorso giugno, invece, per il quinto anno, si sono ospitati per tre giorni, negli spazi del Museo Civico e di Sperimentarea al Bosco della Città, gli studenti del Master di II livello in “Caratterizzazione e risanamento di siti contaminati” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra i docenti anche Fabiana Zandonai, Sezione Scienze della Terra, che ha presentato, anche con case history e dimostrazioni pratiche, i metodi geofisici e i relativi campi di applicazione. In questa iniziativa la Sezione Scienze della Terra ha inoltre coinvolto il Servizio Geologico e l’Agenzia provinciale per la Depurazione nelle figure del Direttore Geol. Andrea Franceschini e del funzionario Ing. Giacomo Poletti. Ancora, sempre in tema di formazione e aggiornamento, l’equipe dell’OpenLab (http://www.fondazionemcr.it/open_lab) ha tenuto interventi all’interno del percorso di stage “Science and technology in Archaeology” organizzato ogni anno dal 2015 dalla Conservatrice della Sezione Archeologia Barbara Maurina per funzionari egiziani indicati dal Consiglio superiore delle Antichità egizie, ospitati per una settimana all’interno dei laboratori e delle strutture della Fondazione MCR.

La Sezione Scienze della Terra si avvale costantemente dell’OpenLab, un insieme di laboratori attrezzati per rispondere in maniera trasversale alle esigenze delle Sezioni del Museo così come a richieste da parte della Comunità. Si va dalla microscopia classica a quella infrarossa, dai sensori iperspettrali utilizzabili anche in esterno alle apparecchiature geofisiche (radar, geoelettrica, sismica), dalla strumentazione per le misurazioni dendrocronologiche (il Museo possiede la più ampia xiloteca d’Italia con legni provenienti da siti archeologici e da beni architettonici) a quelle più strettamente usate per il monitoraggio ambientale in continuo come il naso elettronico per la rilevazione degli odori e i campionatori di polveri sottili. Gli ambiti di applicazione sono vari e vanno dalla geologia all’archeologia passando per i beni culturali, dall’ingegneria alle problematiche ambientali fino all’ambito forense.

Parte dell’apparecchiatura è frutto dell’investimento del Comune di Rovereto da sempre interessato, anche – ma non solo - per l’impatto della sua importante zona industriale, a monitorare nel tempo la qualità del territorio e, di conseguenza, la qualità della vita dei suoi cittadini, acquisendo conoscenze utili anche in chiave preventiva e di tutela. Per questa attività scientifica il Comune si è rivolto al Museo Civico che ha messo a disposizione le sue serie storiche e nel tempo ha curato: la raccolta di dati stratigrafici, sedimentologici e di risposta del primo sottosuolo anche con approccio di tipo geofisico; le rilevazioni della prima falda acquifera; il monitoraggio della zanzara tigre; il controllo della qualità dell’aria tramite licheni epifiti (dopo le campagne 2014 e 2016, la terza è prevista per fine 2018 inizio 2019) e tramite campionamento delle polveri sottili; il monitoraggio dell’aria in termini di odore (dal maggio 2016 con misure pressoché in continuo fino ad oggi) e la caratterizzazione delle sorgenti odorigene potenzialmente moleste.

I dati raccolti sono consultabili liberamente dalla popolazione oltre che dai tecnici accedendo al sito EMAS del Comune di Rovereto (http://www.emasrovereto.it/emas_home.jsp), alla pagina “consulta i dati” dove sono scaricabili report e grafici oppure a “piattaforma webgis”, quest’ultima consente di visualizzare la distribuzione spaziale dei diversi punti o aree di misura oltre poi di accedere alle schede informative. Il sito è aggiornato periodicamente nei contenuti a cura dell’Ufficio Archivi digitali della Fondazione MCR. Fa piacere segnalare che nelle attività di monitoraggio ambientale, compresa l’elaborazione e la rappresentazione dei dati, si è scelto in questi anni di coinvolgere come Sezione Scienze della Terra studenti e tirocinanti all’interno di percorsi di stage e di alternanza scuola – lavoro. L’ultima esperienza si è avuta recentemente, con due studentesse liceali impegnate, nella seconda settimana di giugno 2018, nell’organizzazione delle rilevazioni del naso elettronico. Far partecipare studenti alle attività di rilevamento ambientale, materia articolata e complessa anche per la sua natura multi temporale oltre che multi parametrica, è un modo non solo per ampliare le conoscenze degli studenti e offrire loro nuovi stimoli ma anche per avere modo di spiegare a giovani cittadini, che possono essere portavoce presso le loro famiglie e all’interno della Comunità, cos’è il monitoraggio ambientale, quali sono gli obiettivi, qual è l’importanza della raccolta del dato, etc.

La Fondazione Museo Civico con la Sezione Scienze della Terra, grazie alle tecnologie a disposizione e al know how interdisciplinare maturato dai suoi ricercatori di formazione naturalistica e umanistica, è ed è stata inoltre più volte coinvolta da committenti pubblici e privati per studi di caratterizzazione ambientale di siti particolari (industriali, discariche, aree instabili, ...), sia in Trentino che nel resto di Italia.

 
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