Due nuove sale al Museo della Città dedicate alla storia di Rovereto
Un percorso tematico che racconta la storia di Rovereto a partire dalle più antiche fasi di popolamento di età preistorica fino alle soglie dell'età moderna
Da oggi, venerdì 14 maggio, i visitatori potranno apprezzare due nuove sale al Museo della Città dedicate proprio alla storia e all'archeologia di Rovereto.
“Il Museo della Città propone ai roveretani un'altra occasione per approfondire la storia - anche remota e poco conosciuta - e le storie della città”, afferma Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico.
Allestite al primo piano, sono state curate da Barbara Maurina, responsabile della sezione Archeologia della Fondazione Museo Civico insieme agli archeologi Maurizio Battisti e Carlo Andrea Postinger e alla restauratrice Paola Conzatti, con reperti dalle collezioni museali e prestiti da parte del Museo della Guerra e della Biblioteca Civica di Rovereto.
“Le nuove sale del Museo della Città, ripercorrendo il passato e guidando il visitatore attraverso le diverse fasi della vita di Rovereto, sono un ulteriore, fondamentale, strumento per comprendere il presente e far nascere idee per il futuro” – commenta l’Assessora alla Cultura, Micol Cossali.
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La prima sala è dedicata alla fase più antica del popolamento del territorio di Rovereto, illustrato attraverso reperti archeologici e documenti cartografici e d'archivio e opere storico-artistiche.
Nelle vetrine, i reperti testimoniano la frequentazione umana del territorio di rovereto sin dall'epoca neolitica: in particolare un reperto come la tavoletta enigmatica rinvenuta a Borgo Sacco e la splendida spada di bronzo messa in luce nell’alveo del Leno.
Sono poi in mostra reperti provenienti da una vasta necropoli risalente all'età romana e al tardo antico alto medioevo, messa in luce a più riprese nel corso dell'Ottocento lungo viale Trento e corso Bettini fino ad arrivare a Piazza Podestà, cioè alla zona del castello.
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La seconda sala pone il focus sulla storia di rovereto fra l’epoca altomedievale e il XVI secolo. Una serie di reperti è riferita al territorio di Lizzana; infatti il primo abitato medievale di Rovereto faceva capo come centro amministrativo al castello di Lizzana fin dall'inizio almeno del 1200.
Nel corso del ‘200 il centro amministrativo si spostò verso nord e per volontà dei Castelbarco, che nel frattempo si erano sostituiti alla famiglia dei da Lizzana nell’amministrazione del feudo, fu costruito il Castello di Rovereto in prossimità di un guado del Leno dove sarebbe sorto il ponte Forbato. Nel corso del ‘400 l’abitato si sviluppò ulteriormente, soprattutto dopo che Rovereto divenne capoluogo a seguito dell'espansione di Venezia in Vallagarina e appartengono a quel periodo i documenti di archivio in prestito dalla Biblioteca Civica di Rovereto.
Al conflitto con l'impero asburgico fanno invece riferimento le armi in asta e parti di armatura prestate dal Museo della Guerra di Rovereto.
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“Il nuovo allestimento - ha precisato Alessandra Cattoi, direttora della Fondazione - riflette l'impostazione con cui il museo è nato, ovvero quello di rinnovare periodicamente le sale, in modo da valorizzare gli oggetti e i reperti delle collezioni che in molti casi non sono mai stati esposti al pubblico. Il prossimo progetto riguarderà la seta, con il nuovo allestimento di una sala del museo e un percorso cittadino rivolto alle scuole e a un pubblico non solo locale ma anche ai turisti di passaggio a Rovereto”.
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