Zanzara tigre, un nemico che si può sconfiggere
Risultati preliminari del monitoraggio in Vallagarina, Alto Garda e Ledro nel 2021
Si legge in 5 minuti: il tempo di un caffé americano!
Anche quest'anno tra maggio e ottobre 2021, come ormai accade da più di vent'anni in Vallagarina e dal 2014 in Alto Garda e Ledro, la Fondazione Museo Civico di Rovereto ha seguito le operazioni di monitoraggio e contenimento di un insetto esotico invasivo fastidioso e di primario interesse sanitario: la zanzara tigre (Aedes albopictus).
Monitorare per contrastare un problema sanitario
La necessità di monitorare la presenza di questa specie - e allo stesso tempo di contenerne l'espansione - è citata tra le linee guida del Ministero della Sanità in quanto risulta vettore di diversi patogeni dannosi per l'uomo e, soprattutto quando presente in grandi concentrazioni, facilita la diffusione di malattie quali Dengue, febbre gialla, Zika e Chikungunya. I patogeni virali all'origine di queste malattie non sono autoctoni del nostro territorio (cioè non sono qui stabilmente presenti), ma possono diffondersi rapidamente se importati inavvertitamente in Trentino da individui malati e successivamente veicolati dal loro vettore naturale, che è appunto la zanzara tigre. Dunque: minore è la presenza di zanzare in circolazione, minori sono le probabilità che le malattie ad esse associate possano diffondersi.
I numeri del monotoraggio
Nel 2021 i comuni coinvolti nel progetto sono stati 17 (Ala, Aldeno, Arco, Avio, Besenello, Brentonico, Calliano, Drena, Dro, Ledro, Mori, Nago Torbole, Riva del Garda, Rovereto, Tenno, Villa Lagarina e Volano) per un totale di 281 ovitrappole posizionate sul territorio. Ciascuna ovitrappola è stata controllata 25 volte da maggio ad ottobre per verificare la presenza/assenza di uova.
L'influenza del clima
Quest'anno l'infestazione, pur seguendo come di norma l'aumento delle temperature medie e dunque l'andamento stagionale (come si vede dai grafici), ha mostrato un ritardo nell'avvio della stagione riproduttiva. L'andamento climatico del 2021 è stato caratterizzato infatti da temperature piuttosto basse e da una piovosità ridotta rispetto alle medie stagionali, fattori questi che (fortunatamente) non hanno favorito l'avvio della stagione riproduttiva della zanzara. Il clima ha dunque aiutato nel bloccare i primi sfarfallamenti degli insetti adulti nei 17 comuni aderenti della Vallagarina, Alto Garda e Ledro: i trattamenti antilarvali precoci svolti a inizio stagione hanno portato ad un drastico contenimento delle zanzare già dai primi mesi, con conseguente slittamento e riduzione del picco stagionale che quest'anno, sia in Vallagarina che nell'Alto Garda e Ledro, si è avuto attorno al 16-17 agosto.
Grafico (1) dell'andamento dell'infestazione nel 2021 in Vallagarina. In ordinata il numero medio di uova nelle ovitrappole trovate positive e in ascissa i periodi temporali.
Grafico (2) dell'andamento dell'infestazione nel 2021 nell'Alto Garda e Ledro. In ordinata sempre il numero medio di uova nelle ovitrappole trovate positive e in ascissa i periodi temporali.
Tuttavia, se il picco in Vallagarina ha raggiunto in media le 80 uova per ovitrappola positiva (un'ovitrappola viene considerata positiva se contiene almeno 1 uovo), nell'Alto Garda e Ledro l'incidenza è stata superiore raggiungendo il picco di 120 uova. La rapidità dell'aumento e i valori massimi raggiunti variano di anno in anno in funzione di fattori climatici e del nostro impegno a contrastarla.
L'efficacia delle misure di contenimento
I dati raccolti negli ultimi anni dimostrano la chiara efficacia delle misure di contenimento, che consistono nella distribuzione, ciclica nei mesi da maggio a ottobre, di un prodotto larvicida biologico nei tombini e nelle caditoie dei comuni aderenti. Questo prodotto blocca lo sviluppo larvale della zanzara tigre senza inquinare l'acqua. In questi ultimi anni, grazie ai dati raccolti dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto si è notato che, dopo un'impennata iniziale corrispondente ai primi anni dall'arrivo in italia e in Trentino, la presenza di questo insetto dannoso sembra essersi da noi stabilizzata e aver arrestato la crescita almeno nei comuni oggetto di costante, annuale trattamento.
L'importanza della partecipazione dei privati cittadini
E' importante ribadire che la Fondazione Museo Civico di Rovereto si occupa anche della veicolazione di informazioni sulle azioni che i cittadini possono intraprendere nel loro piccolo per contribuire a contenere la riproduzione di questo insetto. L'intervento sugli spazi privati è infatti assolutamente determinante laddove vi siano giardini, spazi all'aperto o strade private con la presenza di ristagni d'acqua.
La zanzara tigre è in grado di riprodursi solo in presenza di acqua stagnante e, per nostra fortuna, è anche abbastanza esigente circa le caratteristiche della pozza d'acqua candidata ad alloggiare le due uova e larve. Deve essere preferibilmente piccola e con pareti verticali che affondano nell'acqua. Pertanto, i già citati tombini, ma anche i secchi per la raccolta dell'acqua e altri contenitori costituiscono l'ambiente ideale per la sua riproduzione.
In vista della prossima stagione, vi proponiamo un video con alcuni suggerimenti e semplici operazioni routinarie da svolgere nei propri orti e giardini per contrastare la diffusione della zanzara tigre. Affinchè il nostro sforzo abbia davvero effetto è necessario l'azione concertata di tutti.
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a cura di Gionata Stancher, Sezione Zoologia Fondazione MCR