La flora del Monte Baldo stupisce ancora: scoperta una rara orchidea mediterranea

La flora del Monte Baldo stupisce ancora: scoperta una rara orchidea mediterranea

Fondamentale è l'opera di tutela degli ambienti tipici della zona, legati all'agricoltura tradizionale, che costituiscono il delicato habitat non solo delle orchidee, ma anche di altre specie rare.

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Fino alla scorsa settimana, Orchis provincialis era nota solo in un luogo del Trentino, in un preciso punto dell'Alto Garda. Sempre da quelle parti, in tempi storici tale specie era segnalata anche sul Monte Brione dove però dal 1996 sembra purtroppo estinta. Il ritrovamento della scorsa settimana nell'area protetta (ZSC) Talpina-Brentonico ha lasciato tutti a bocca aperta. La scoperta si deve al moriano Marco Miorelli, appassionato di flora che, subito resosi conto dell'importanza del ritrovamento, lo ha comunicato alla Fondazione Museo Civico di Rovereto. Un aiuto prezioso per il Museo che conta su una rete di oltre 500 appassionati che in maniera del tutto volontaria forniscono dati e segnalazioni floristiche da trent'anni a questa parte. La presenza di Orchis provincialis è stata confermata anche da Giorgio Perazza, storico collaboratore del Museo specializzato in orchidee spontanee, che si è recato sul posto accompagnato dal custode forestale Matteo Merighi per verificare la determinazione.

Sul Monte Baldo, montagna celebrata sin dal 1500 per la sua ricchezza in flora tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Giardino d'Europa",  non è difficile osservare in questo periodo delle orchidee.

Sull'intero massiccio montuoso, collocato a scavalco tra Trentino e provincia di Verona, crescono infatti ben 57 specie di orchidee spontanee suddivise in 25 generi: l'orchidea minore (Orchis morio), la sambucina (Dactylorhiza sambucina), il fior di ragno (Ophrys sphegodes), e tante altre. 

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In foto: panoramica del Monte Baldo da est (foto Federico Bertolli).

Eppure, in oltre 500 anni di esplorazioni floristiche, mai era stata censita l'orchidea di Provenza (Orchis provincialis) nel suo settore trentino. Si tratta di un'orchidea a fiori gialli con caratteristiche foglie maculate a distribuzione strettamente mediterranea, frequente nell'Italia centro-meridionale, dove cresce nei prati aridi o più frequentemente al margine di essi, nei cespugli o nei boschi chiari di latifoglie decidue. 

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In foto: un esemplare di Orchis provincialis ritrovato presso Talpina (foto Giorgio Perazza).

L'area protetta di Talpina dove è stata fatta l'interessante scoperta si estende per 245 ettari e fa parte del sistema "Natura 2000" del Trentino, sorto in seguito al recepimento della Direttiva 43/92 "Habitat" nella Legge Provinciale 23 maggio 2007, n.11 e successive modifiche.

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In foto: l'area protetta identificata come Zona Speciale di Conservazione (ZSC - IT3120150) di Talpina - Brentonico all'interno del parco Naturale Locale del Monte Baldo.

L'importanza di questa zona è legata alla presenza di ambienti tipici dell'agricoltura tradizionale che oggi stanno scomparendo: prati aridi frammisti a boschetti termofili, muretti, siepi e prati magri da sfalcio.

Questi sono ecosistemi assai vulnerabili a livello locale in quanto, se da una parte rischiano l'abbandono e quindi la progressiva avanzata del bosco, dall'altra l'intensivizzazione, l'eccessiva concimazione, la meccanizzazione dell'agricoltura o addirittura il cambio dell'uso del suolo (trasformazione in vigneti) rappresentano delle vere e proprie minacce, soprattutto nei luoghi più accessibili.

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In foto: varietà di ambienti presso Talpina

Il Parco Naturale Locale del Monte Baldo sin dalla sua costituzione nel 2013 ha avuto il ruolo di integrare gli obiettivi di conservazione della natura con quelli relativi alla promozione e alla valorizzazione del Monte Baldo. Un compito non sempre facile ma che, come dimostra il ritrovamento di Orchis provincialis, a volte porta a grandi risultati.

A Talpina di Brentonico infatti, proprio dove è stata ritrovata l'orchidea gialla, si è appena concluso un particolare progetto "collettivo" a finalità ambientale nell'ambito del programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che ha previsto il recupero e il mantenimento di più di 5 ettari di prati aridi attraverso il diradamento delle legnose e lo sfalcio tardivo, proprio con l'obiettivo di favorire la conservazione delle orchidee spontanee. Gli aderenti al progetto quinquennale sono stati 15 tra contadini, privati proprietari e associazioni che hanno operato non solo a Talpina ma anche a Manzano in val di Gresta, Prati di Nago e Polsa di Brentonico. In questo progetto la sezione di botanica della Fondazione Museo Civico ha avuto l'importante ruolo di indicare, sulla base delle valenze floristico-vegetazionali, le aree dove svolgere gli interventi di recupero. Inoltre, proprio a Talpina i botanici del Museo portano avanti dal 2013 un sito di monitoraggio sulle orchidee più rare. 

In conclusione, per garantire la presenza di queste specie è essenziale agire a priori sulla conservazione dei loro habitat e il ritrovamento di Orchis provincialis nel Parco Naturale Locale del Monte Baldo non fa che confermare la validità delle azioni straordinarie di recupero dei prati aridi attuati negli anni scorsi. È probabile che Orchis provincialis fosse presente a Talpina prima degli interventi, ma solo grazie ai recenti tagli è stato possibile osservarla. Se così non fosse stato, è presumibile che nel giro di pochi anni si sarebbe estinta localmente per eccessivo incespugliamento ancor prima di essere scoperta.

Nel prossimo futuro è dunque importantissimo proseguire con la tutela attiva degli ambienti delicati per favorire la conservazione e la crescita delle orchidee e delle altre specie rare.

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In foto: sito di monitoraggio delle orchidee presso Talpina a cura della sezione Botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto

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a cura di Giulia Tomasi, Sezione Botanica Fondazione MCR

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