Le orchidee del genere Ophrys: la storia di un inganno perfetto

Le orchidee del genere Ophrys: la storia di un inganno perfetto

Le orchidee hanno fiori particolari e spesso appariscenti che attirano gli insetti impollinatori. Vittime predestinate sono i maschi di determinate api e vespe: i fiori di Ophrys si fingono le femmine, favorendo l'impollinazione.

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Sul nostro Pianeta le specie di orchidee fino ad oggi scoperte sono più di 25.000. La famiglia botanica delle Orchidaceae è dunque una delle più numerose al Mondo. Si tratta di organismi vegetali estremamente affascinanti che nel corso dell'evoluzione sono riusciti a colonizzare l'intero pianeta ad eccezione dei deserti e delle zone circumpolari. La maggior parte delle orchidee cresce in paesi esotici a climi tropicali, ma una parte minoritaria di esse (circa il 15%) si trova spontaneamente anche nelle zone temperate e fredde.

Il censimento delle orchidee portato avanti dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto ha permesso di individuare 66 specie in Trentino, 35 delle quali sono nella Lista Rossa, a rischio di estinzione

In Italia crescono circa 240 orchidee selvatiche, 66 di queste sono censite in Trentino e sono diffuse dal Lago di Garda fin oltre i 3000 metri. Coeloglossum viride è stato scoperto nei pressi della Cima della Lobbia Alta a 3150 m s.l.m., quota che al momento costituisce il record di altitudine per le orchidee in Europa. Delle 66 orchidee segnalate nella nostra provincia ben 35 (quindi più della metà) sono elencate nella Lista Rossa della Flora del Trentino e quindi con vario grado sono a rischio estinzione. 

In Trentino, grazie al progetto di Cartografia delle Orchidee Tridentine (COT) portato avanti da 30 anni a questa parte, al Museo esiste un database di oltre 50.000 dati georeferenziati di presenza delle orchidee spontanee. Questi dati fanno parte del grande Archivio floristico della Sezione Botanica e sono stati alla base di svariati studi e pubblicazioni scientifiche della Fondazione Museo Civico di Rovereto in collaborazione anche con specialisti internazionali del settore, enti e università. Alcune di queste ricerche sono ancora in fase di pubblicazione.

Tra le orchidee più appariscenti, il genere Ophrys ha fiori che somigliano alle femmine degli insetti impollinatori ed emettono addiruttura ferormoni per attrarre i maschi. 

Le orchidee, essendo piante in maggior parte entomofile, ossia hanno fiori del tutto particolari e spesso appariscenti volti ad attirare gli insetti impollinatori (detti pronubi). Ci sono però alcune eccezioni, ad esempio specie assai mimetiche e con fiori minuti. Ogni singolo fiore di orchidea è esteticamente inimitabile e possiede simmetria bilaterale, ovvero si può idealmente dividere in due metà perfettamente speculari.

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Foto: Varietà di forme e colori delle orchidee in Trentino che mantengono tutte la stessa struttura simmetrica del fiore formato da 6 tepali: 3 esterni (sepali) e 3 interni (petali) sovrapposti e alternati tra loro. I singoli fiori spesso sono riuniti in infiorescenze di vario tipo (globosa, allungata, a spirale).

Una caratteristica comune a tutti i fiori di orchidea è il labello. Il termine deriva dal latino labellum, diminutivo di labrum (labbro). Si tratta del petalo centrale che appare "modificato" rispetto agli altri per dimensioni, forma e colore, divenendo in genere più appariscente ed evidente. L'aspetto del labello è una delle principali caratteristiche da osservare per riconoscere le varie specie di orchidee e, tra le sue forme più affascinanti, troviamo quello delle Ophrys. Per quanto vi siano orchidee spontanee più note e appariscenti, il genere Ophrys con il suo labello è sicuramente tra i più specializzati per quanto riguarda i metodi di impollinazione.

Già Darwin, nell'800, notò che i fiori di Ophrys sembrano essi stessi degli insetti attaccati agli steli. Egli intuì che i fiori di queste piante attirano i pronubi con un inganno, senza dar loro alcuna ricompensa (deceptive Orchids), ma non riuscì a capire in che modo essi venissero fecondati. Fu solo alla fine dell'800 che Pouyanne ne comprese la strategia riproduttiva, del tutto peculiare e sorprendente. Il loro e un "inganno sessuale": vittime predestinate sono i maschi di particolari api e vespe di cui i fiori si fingono le femmine. 

Questo particolare genere di orchidee ha evoluto un labello simile in tutto e per tutto alla femmina di un imenottero per tinta, pelosità e consistenza. Addirittura nella parte centrale presenta solitamente una macchia o un disegno rilucente che imita il riflesso delle ali alla luce del sole. Per completare il raggiro e rendere più credibile l’inganno, il meccanismo di impollinazione delle Ophrys prevede anche l'emissione di sostanze volatili (feromoni) da parte della pianta in grado di esercitare una forte attrazione sessuale sui maschi di Imenottero simulano l'odore della femmina ricettiva.

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Foto: Pseudocopula Ophrys insectifera e impollinatore (Foto Giorgio Perazza). 

L'attrazione sessuale esercitata dal fiore è fortissima: convinti di aver trovato la loro femmina i maschi tentano di accoppiarsi col fiore. Durante i ripetuti movimenti vengono a contatto con i pollinii, che aderiscono al loro capo. Poi l'insetto se ne va, ma al prossimo tentativo di pseudocopula porterà i pollinii a contatto con lo stimma di un altro fiore attraverso il medesimo. Così l'orchidea ottiene il suo scopo: la fecondazione incrociata

Il genere Ophrys, ampiamente diffuso nel Mediterraneo, è assai complesso e annovera centinaia di taxa, spesso oggetto di discussioni e controversie fra gli specialisti. Il Trentino si trova al margine dell'areale delle Ophrys e ne ospita solo sei, ultimamente divenute sempre più rare.

Le sei Ophrys che crescono in Trentino

Ophrys insectifera, in italiano chiamata Fior mosca, somiglia a mosche ferme su fili d'erba. È abbastanza diffusa ed è l'unica che cresce anche in montagna, dove supera i 2.000 m di altitudine. Il suo impollinatore è una vespa solitaria, Argogorytes mystaceus.

Ophrys apifera, in italiano detta Fior d’ape o Vesparia, nell'aspetto richiama la forma di un'ape. Nella sua storia evolutiva ha perso lo specifico insetto impollinatore e ha imparato ad autofecondarsi. I pollinii escono precocemente dalle loro sedi e penzolano sulle lunghe caudicole finché il vento non li spinge a incollarsi sul proprio stimma. E’ specie assai rara in Trentino, inserita nella Lista Rossa (con categoria EN).

Ophrys sphegodes, in italiano chiamata Fior ragno, ha il labello rigonfio con disegno variabilissimo, a forma di "H" o di croce, che nell'insieme somiglia per l'appunto a un ragno. È la specie più precoce e inizia a fiorire in gennaio-febbraio. E’ una specie inserita nella Lista Rossa del Trentino (con categoria VU).

Ophrys bertolonii subsp. benacensis, in italiano detta Uccellino allo specchio, è un'entità subendemica dell'Italia settentrinale che è stata descritta tra Nago e Torbole, per cui è detta anche Ofride del lago di Garda. Nell'area gardesana è abbastanza diffusa e fiorisce da marzo a maggio. E’ una specie inserita nella Lista Rossa del Trentino (con categoria EN).

Ophrys holosericea subsp. holosericea, in italiano chiamata Fior bombo, è una bellissima orchidea con disegno elaborato. Nell'areale complessivo è presente con numerose entità la cui classificazione è tuttora controversa. Fiorisce da maggio a inizio giugno. E’ una specie inserita nella Lista Rossa del Trentino (con categoria EN).

Ophrys holosericea subsp. tetraloniae, in italiano detta Fior bombo tardivo, è simile alla precedente ma ha fiori più piccoli e distanziati che si aprono da giugno a inizio luglio. E’ una specie inserita nella Lista Rossa del Trentino (con categoria CR).

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a cura di Giorgio Perazza, Sezione Botanica Fondazione MCR

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