Il grillo d'alta quota in pericolo di estinzione

Il grillo d'alta quota in pericolo di estinzione

La Fondazione Museo Civico di Rovereto, in collaborazione con l'Università di Padova, ha pubblicato su una rivista internazionale uno studio genetico su Anonconotus italoaustriacus, cavalletta endemica delle Alpi, presente in sole quattro stazioni note in Italia, inserita nelle liste rosse delle specie minacciate d'estinzione. L'attuale distribuzione delle popolazioni, geneticamente molto diverse tra loro, sarebbe il risultato di un'antica glaciazione.

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La sezione Zoologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto ha avviato negli scorsi anni, assieme all'Università di Padova, uno studio su un raro grillo d'alta quota che, come suggerisce il suo stesso nome, è endemico delle Alpi a cavallo tra Italia e Austria: Anonconotus italoaustriacus.

La Fondazione Museo Civico di Rovereto infatti ha una forte tradizione nello studio entomologico e possiede la più ampia collezione di Ortotteri in Italia, nonché una delle più importanti in Europa, grazie anche ad alcune donazioni recenti. Tra queste vi sono la collezione Galvagni e la collezione Fontana, acquisite dal Museo negli ultimi anni, che includono insetti provenienti da tutto il mondo. 

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Anonconotus italoaustriacus in ambiente (© Alexander Panrok). Fonte

Anonconotus italoaustriacus, specie endemica delle Alpi a rischio estinzione

In Italia Anonconotus italoaustriacus è presente con due popolazioni disgiunte nelle Alpi Orientali, una in Trentino Alto Adige, l'altra nel Feltrino. In tutto sono solamente quattro le stazioni note: quella del Monte Elmo, dell'Alpi di Siusi, del Monte Altissimo e delle Vette Feltrine. Una quinta popolazione, ben più estesa, occupa gli Alti Tauri e Lungau in Austria. Oltre all'essere un endemismo del territorio alpino, la specie è inclusa tra quelle minacciate e in declino nelle liste rosse dell'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), l'organo che si occupa della valutazione dello stato di conservazione di animali e vegetali. Anonconotus italoaustriacus è specie eliofila (ovvero amante del sole) tipica dei pascoli dove vive spesso nelle aree interessate da vegetazione di ginepro (Juniperus sp.) anche se questa non rientra nella sua dieta. 

QUI la scheda di Anonconotus italoaustriacus nella lista rossa > 

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Mappa di distribuzione di Anonconotus italoaustriacus. Fonte

Risultati dello studio

I risultati dello studio sono stati pubblicati il 2 di agosto dagli zoologi del Museo sulla prestigiosa rivista Insect Conservation and Diversity, edita dalla Royal Entomological Society di Londra e fondata nel 1833. 

Leggi l'articolo QUI >

Lo scopo della ricerca è stato investigare la presenza di questa specie nelle quattro diverse località delle Alpi italiane, nonché di "tipizzare" geneticamente queste popolazioni, che sappiamo essere geograficamente separate tra loro. Analisi genetiche di questo genere vengono normalmente utilizzate per chiarire il grado di diversità delle popolazioni animali; un dato, questo, che ha importanti ricadute sulla conservazione. Se infatti le popolazioni studiate sono geneticamente molto diverse tra loro, è a maggior ragione importante preservare ciascuna di esse in un ipotetico piano di conservazione della specie e degli habitat.

Questo è esattamente il quadro emerso dallo studio della sezione Zoologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto: le popolazioni alpine di Anonconotus italoaustriacus sono isolate tra loro, e nel caso più estremo della popolazione delle Vette feltrine da più di un milione di anni. L'attuale distribuzione puntiforme sarebbe il risultato della separazione di un'antica popolazione in alcuni rifugi glaciali, avvenuta durante un'antica glaciazione. 

Purtroppo, la popolazione del Monte Altissimo, segnalata agli inizi del Novecento dall'entomologo Krauss, sembrerebbe già estinta in base alle ripetute ricerche avvenute 2004, nel 2005 e nel corso del presente studio.

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Monte Altissimo, sito di presenza di Anonconotus italoaustriacus non più confermato dopo gli anni 2000.

L'importanza della conservazione dell'habitat

I risultati dello studio, e in particolare quelli delle analisi genetiche, hanno importanti implicazioni sulle strategie di conservazione di questa specie d'alta quota fortemente minacciata dalle attività antropiche (primo tra tutti la gestione dei pascoli) e dal riscaldamento globale. Possiamo dedurre infatti, in base alle diversità genetiche, che ciascuna delle tre popolazioni residue italiane deve essere conservata quale nucleo autonomo e che non devono esservi trasferimenti di esemplari da una località all'altra a scopo di ripopolamento. Nessun intervento umano potrà quindi purtroppo risollevare le sorti della popolazione del Monte Altissimo.

Pubblicazione:

Isabel Martinez-Sañudo, Andrea Basso, Giacomo Ortis, Federico Marangoni, Gionata Stancher, Luca Mazzon 2022, Strong genetic differentiation between fragmented alpine bush-cricket populations demands preservation of evolutionary significant units. Insect Conservation and Diversity. https://doi.org/10.1111/icad.12601

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a cura di Gionata Stancher, Sezione Zoologia Fondazione MCR

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