Virgilio e i canti... delle api regine!
Le Georgiche di Virgilio sono considerate una delle espressioni più perfette della poesia latina. Il loro contenuto scientifico tuttavia è poco noto. Una lettura da un punto di vista biologico di alcune parti del IV libro, quello dedicato alle api, ci restituisce invece un Virgilio osservatore dal punto di vista scientifico, o per meglio dire etologo.
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Virgilio è legato indissolubilmente alle api da miele anche se spesso viene stigmatizzato come cantore delle api, negando ogni valenza scientifica e tecnica al suo più famoso scritto sull'apicoltura e cioè il libro IV delle Georgiche. Il poeta Virgilio, in latino Publius Vergilius Maro è nato ad Andes (Mantova), nel 70 a.C. ed è morto a Brindisi nel 19 a.C. È uno dei massimi poeti romani ed è l'autore di tre tra le più famose opere della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l'Eneide (Æneis).
In foto: a sinistra ritratto di Virgilio (fonte Getty-Images), a destra corredo iconografico di una versione del XV secolo delle Georgiche, dove si vede il poeta stesso che annota le caratteristiche morfologiche e comportamentali delle api che fuoriescono da due alveari.
Il padre di Virgilio, anche lui di nome Vergilius Maro, era un piccolo proprietario terriero divenuto in un certo qual modo facoltoso mediante l'apicoltura ed altre attività come l'allevamento di bestiame e l'artigianato.
Virgilio, figlio di un proprietario terriero, conosceva molto bene il mondo delle api e nelle sue opera ha descritto nel dettaglio alcuni loro comportamenti.
Tornando al libro IV delle Georgiche, se da un lato Virgilio espone in modo chiaro le esigenze delle api per quanto riguarda il luogo dove collocarle, la forma degli alveari, che piante seminare vicino agli apiari, come nutrire le api in caso di bisogno e le poche altre operazioni apistiche comuni nel I secolo a.C., per quanto riguarda le informazioni sulla biologia dell'ape da miele queste appaiono (ma in realtà non è proprio così) tutte di seconda mano e molto scarse. Ci sono infatti alcuni comportamenti delle api da miele, tra loro molto legati, in cui Virgilio dimostra una chiara conoscenza diretta. Si tratta dei fenomeni legati alla sciamatura. Su questo particolare e straordinario aspetto della biologia del superorganismo alveare, Virgilio, come vedremo, descrive con un certo dettaglio, alcuni fenomeni ancora poco conosciuti e studiati nell'ambito dell'apidologia moderna.
In foto: fenomeno della sciamatura
Vale la pena soffermarsi soprattutto sul canto delle api regine. Virgilio descrive come prevedere la prossima sciamatura delle api che paragona ad una battaglia:
Namque morantes Martius ille aeris rauci canor increpat et vox auditur fractos sonitus imitate tubarum
Infatti finchè le api sono ancora dentro l'arnia, si sente un caratteristico e marziale brontolio come di un rauco bronzo e si sente uno strepito simile agli squilli intermittenti delle trombe. Il rauci canor è il forte ronzio generale che si ode nell'alveare alcuni giorni prima della sciamatura mentre il suono simile ad una tromba che suona a intermittenza è il fenomeno noto come canto dell'ape regina.
Le ricerche scientifiche recenti sul canto delle api regine sono abbastanza numerose e oggi questi suoni vengono definiti nel loro insieme col termine piping, e vengono distinti in tooting e quacking:
- il tooting si riferisce al canto emesso dalle regine che vagano libere sui favi | ASCOLTA QUI:
- il quacking indica il canto, più sommesso ovviamente, emesso dalle api regine mentre sono ancora all'interno delle celle reali | ASCOLTA QUI:
Entrambi questi suoni, simili a quelli emessi da una trombetta, sono ritmati, come viene perfettamente espresso nel verso di Virgilio: fractos sonitus imitata tubarum.
La scienza ha confermato la descrizione del canto delle api durante la sciamatura riportata da Virgilio nelle sue Georgiche.
Il tooting può essere con buona approssimazione espresso con un tooooooo to to to to to, e cioè con un suono lungo iniziale seguito da alcuni suoni brevi in successione ritmata. Il quacking è composto invece da una serie di brevi suoni, tutti di uguale lunghezza, che possono essere descritti con un qua qua qua qua qua. Per quanto riguarda la modalità di produzione del canto delle api regine, oggi sappiamo che sia il tooting che il quacking sono generati dalla contrazione dei muscoli del volo, che le api sanno fare mantenendo le ali ripiegate, producendo così una intensa vibrazione del torace. Questo stesso meccanismo viene usato dalle api operaie e dai fuchi per produrre calore nell'alveare. In realtà ancora oggi non si conosce ancora molto sui canti delle regine e gli studi spesso propongono interpretazioni contrastanti.
Nel 2022 presso la Sperimentarea di Rovereto è stata svolta una ricerca per una tesi di laurea proprio su questo fenomeno ma la strada per svelare tutto quello che già Virgilio aveva ascoltato con le sue orecchie è ancora molto lunga.
In foto: una ricercatrice mentre effettua delle indagini presso Sperimentarea (Fondazione Museo Civico di Rovereto)
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a cura di Paolo Fontana, entomologo e ricercatore presso la Fondazione Edmund Mach di Trento. Presidente della World Biodiversity Association e membro del CdA della Fondazione Museo Civico di Rovereto