L'Adige, un fiume navigato da millenni?

L'Adige, un fiume navigato da millenni?

Sebbene nessuna imbarcazione preistorica sia mai stata rinvenuta lungo l'Adige, considerata l'importanza della valle come via di penetrazione nell'arco alpino, è possibile che il fiume fosse navigato fin dalla fine dell'ultima era glaciale. L'idea trova conferma nei confronti etnografici e nella presenza di siti archeologici sulle rive dal Neolitico in poi.

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La navigazione fluviale in epoca preistorica è un argomento spinoso e difficile da affrontare. E non solo perché mancano fonti scritte ma anche per la carenza di reperti archeologici riferibili ad imbarcazioni. Per quanto riguarda l'Adige, ad esempio, a grandi linee tutti concordano sull'importanza della valle dell'Adige come via di penetrazione nell'arco alpino dimostrata dalla diffusione di alcune tipologie di manufatti che seguono l'andamento del solco atesino.

Ma quando si tratta di immaginare un paesaggio caratterizzato dalla presenza di imbarcazioni, porticcioli e postazioni mobili per l'attraversamento, la comunità scientifica appare più incerta. Il problema risiede nel fatto che purtroppo il legno si conserva molto raramente e solo in particolari condizioni ambientali che inibiscono la proliferazione di organismi che si nutrono di sostanze organiche. L'acqua stessa permette una buona conservazione dei resti di imbarcazioni lignee, soprattutto se non ben ossigenata, come nel caso delle paludi o dei laghi. Dal momento che nessuna imbarcazione preistorica è mai stata rinvenuta lungo il fiume Adige è difficile quindi riuscire ad immaginare l'entità e la tipologia del traffico fluviale in epoche così arcaiche.

Considerando però diversi confronti etnografici riferibili a culture di epoca contemporanea con un livello tecnologico comparabile al nostro Paleolitico superiore o Mesolitico che utilizzavano e utilizzano piroghe di varie dimensioni, è possibile che l'Adige fosse navigato sia in discesa che in risalita fin dalla fine dell'ultima era glaciale (circa 13000 anni fa).

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Ricostruzione grafica di Stefano Benedetti

In epoche più recenti, dal Neolitico all'età dei metalli in crescendo, proliferano siti archeologici prossimi alle rive dell'Adige. Se già nell'età del Rame si ipotizza che le pesanti statue stele di Arco, costruite in marmo della Val Venosta, siano state trasportate via acqua fino ad Arco sfruttando per la maggior parte del percorso proprio il tragitto dell'Adige, la ricerca del controllo strategico del fiume diventa abbastanza palese dall'età del Bronzo in poi.

Alcuni siti in Vallagarina sono emblematici in questo senso: Dos Gorga (o Castel Tierno) e la zona dell'ex Montecatini, Nomi Cef ma soprattutto Colle Ameno (o Dosso Alto) di Borgo Sacco e Castel Pradaglia di Isera, due insediamenti contemporanei posti l'uno di fronte all'altro a probabile controllo del fiume che li separa.

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Due siti di controllo strategici della Vallagarina (Dosso Alto e Castel Pradaglia)

Spostandosi da un estremo all'altro del corso alpino dell'Adige occorre menzionare altri due siti importantissimi: la Rocca di Rivoli Veronese, insediamento databile tra il Neolitico e l'età del Bronzo posto a chiaro controllo dell'Adige all'entrata nella Chiusa di Ceraino e l'insediamento di fondovalle dell'età del Ferro di Vadena/Pfatten, in Alto Adige, che si pone a controllo del punto più settentrionale dell'Adige navigabile (l'area limite era compresa, nel Medioevo e fino all'Ottocento, tra Egna e Bronzolo).

Ma che forma potevano avere le imbarcazioni in epoca preistorica? I mezzi più agili saranno state sicuramente delle piroghe monossili (scavate in un unico tronco), i cui resti sono stati trovati anche nel sito palafitticolo del lago di Ledro. Queste canoe potevano anche raggiungere lunghezze considerevoli ed ospitare un nutrito equipaggio. L'utilizzo eventuale di zattere resta ipotetico vista la natura delle stesse che prevede un viaggio di sola andata seguendo la corrente, utile soprattutto all'interno di una complessa rete commerciale che prevede lo smontaggio e la vendita dei tronchi di cui era costituita. È probabile invece che, almeno dall'età del Bronzo, esistessero imbarcazioni costruite in assito di grandi dimensioni. Manufatti simili, utili alla navigazione interna, sono stati rinvenuti presso il sito di Ferriby, in Inghilterra.

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a cura di Maurizio Battisti, Sezione Archeologia Fondazione MCR

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