Stati di coscienza non ordinari

Stati di coscienza non ordinari

Che cos'è la coscienza e quali sono i suoi stati? Indaghiamo i cosiddetti fenomeni non ordinari come quelli sperimentati durante il sogno lucido, la meditazione e l'uso di sostanze psichedeliche.

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Chi legge penserà di non aver mai vissuto uno stato di coscienza “non ordinario”. Infatti, siamo abituati ad associare questa condizione agli effetti dell'assunzione di chissà quali sostanze allucinogene. Se così fosse, gli stati della nostra conoscenza si ridurrebbero a due: presente e assente, on and off, e una molecola come unico fattore di innesco.

In realtà, lo stato di coscienza di ciascuno di noi cambia drasticamente e quotidianamente, talora senza che ce ne accorgiamo. Tutti dormiamo: eppure, anche sotto le coperte non siamo completamente incoscienti, come dimostra tanto l’esperienza del sogno, quanto la nostra conservata capacità di svegliarci stimolati da un rumore sospetto. A molti sarà capitato, nel bel mezzo di un sogno, di accorgersi di stare sognando, svegliandosi come conseguenza: è a questo livello che i due stati di coscienza si sovrappongono.

Sogno
Il sogno è un fenomeno psichico legato alla fase REM del sonno, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come reali 

Gli onironauti più esperti possono addirittura spingersi a decidere le caratteristiche della loro esperienza onirica: questo tipo di sogno “guidato” è chiamato sogno lucido

I casi di stati di coscienza non ordinari non si concludono all’alternanza sogno/veglia. L’attenzione, si sa, rappresenta un dispendio di energia per il cervello, specie quando impegnato in più attività: si può risparmiare su di essa compiendo certe azioni senza averne del tutto coscienza, come quando si guida e si risponde spontaneamente agli stimoli nei quali ci si imbatte: è questo il caso di un “processamento automatico” delle informazioni. 

Sappiamo per certo che la meditazione è in grado di indurre alterazioni allo stato di coscienza ordinario. Esistono diverse scuole di pensiero, da quelle classiche hindù e buddiste, a quelle più recenti che adottano la pratica meditativa della mindfulness

meditazione mindfulness
La mindfulness è una pratica medidativa che focalizza l'attenzione sul momento presente, coltivando un atteggiamento non giudicante

Purtroppo, esistono anche stati in cui la coscienza è sofferente, come ad esempio quelli rivissuti da chi è affetto da sindrome post-traumatica da stress. Particolarmente diffusa fra i militari, essi letteralmente “rivivono” l’esperienza che li ha sconvolti. Ancor più preoccupante è il caso delle psicosi allucinatorie, che ingannano la coscienza del paziente costruendo false “realtà”. 

Infine, alcune molecole sono in grado di alterare lo stato di coscienza legandosi ad alcuni recettori naturalmente presenti all’interno del nostro cervello. Alcune sono prodotte da piante, funghi o addirittura da specie animali e vengono tradizionalmente utilizzate dalle popolazioni indigene di diverse parti del mondo. Recentemente tali sostanze “psichedeliche”, come vengono definite, sono state oggetto di approfonditi studi per la loro applicazione in ambito clinico, come ad esempio nella cura dei malati affetti da depressione farmaco-resistente. Questa serie di esempi mette in crisi la concezione semplicistica della coscienza come “accesa o spenta”, e spalanca le porte ad una serie di studi e riletture di questo affascinante fenomeno.

Come è facile intuire già da questi pochi accenni, quello del funzionamento della coscienza è un argomento complesso, che non a caso ha attratto da tempo l’attenzione degli scienziati. Le neuroscienze cognitive esplorano infatti la relazione fra la struttura e il funzionamento del cervello e la loro relazione col ragionamento, le emozioni e i comportamenti. Si tratta di un filone di ricerca a scavalco tra neuroscienze, psicologia e filosofia, includendo aspetti quali il controllo dell’attenzione, gli stati alterati di coscienza, la meditazione, il benessere e la creatività.

Per approfondire > I giovedì della Zoologia-Biologia 2024

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a cura di Denis Baroni, nell’ambito del tirocinio del Master in Filosofia e Storia della Scienza e della Tecnologia (FISTEC) - Università “Ca’ Foscari” Venezia e Università di Bologna, e Gionata Stancher, sezione Zoologia Fondazione MCR 

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