Storia

Storia

Il RAM film festival nasce nel maggio del 1990 a Rovereto, con il nome di Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, nell'ambito del convegno "Paolo Orsi e l'archeologia del Novecento", con l'intento di raggiungere e sensibilizzare il grande pubblico sui temi della ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale. L'allora Museo Civico di Rovereto, oggi Fondazione, decise di organizzare tre giorni di proiezioni dedicate ai non addetti ai lavori a cura di Alberto Siliotti e Dario Di Blasi. Quest’ultimo assunse la direzione artistica della manifestazione, ruolo che ha mantenuto fino al 2017. Dal 2018 la direzione del festival è stata affidata ad Alessandra Cattoi e la supervisione scientifica a Barbara Maurina.

Rispetto a quel lontano 1990 il Festival è cresciuto e si è tradotto in un impegno quotidiano per coltivare un progetto culturale ampio e complesso, che vive al di là della settimana del festival. All’archivio cinematografico, che ogni anno si arricchisce di oltre sessanta film, viene garantita idonea conservazione e diffusione da parte della Fondazione Museo Civico di Rovereto, grazie alla digitalizzazione dei materiali e alla realizzazione di una banca dati online in continuo aggiornamento. 

Proprio grazie al ricco patrimonio audiovisivo, il Festival da sempre si impegna a tessere ed estendere una rete diffusa di manifestazioni cinematografiche in Italia e all'estero, fornendo i documentari nell'edizione italiana curata dal proprio staff. Le collaborazioni con enti, istituzioni e musei sono davvero numerose: da Torino alla Toscana con l'evento "Notti dei Musei", fino ad Agrigento, così come a Stabia, Selinunte, Reggio Calabria, Taranto, Pesaro, Aquileia, Gela, Bolzano, Ravenna e tanti altri. 
In quest'ottica prende avvio nel 2010 la rassegna estiva CinemA.Mo.Re., progetto nato in collaborazione con il Trento Film Festival e il Religion Today FilmFestival e promosso dall'Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, che porta in tutto il Trentino la ricchezza e la varietà dei materiali cinematografici degli archivi dei tre festival, per far conoscere film e linguaggi originali e innovativi, spesso assenti dai circuiti commerciali.

Diversi i progetti di collaborazione a livello internazionale come quelli con gli Istituti italiani di Cultura di Belgrado, de Il Cairo e di Istanbul e con l’Iranian Research Institute for Cultural Heritage e l'Ambasciata italiana a Teheran.

 
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