Rolanda Polonsky Inedita

  •  08.03.2024 - 16:11 
  •  Arte, Mostre
  • La mostra temporanea inaugurata al Museo della Città di Rovereto in occasione della Festa internazionale della donna, accende un focus sui disegni dell’artista, già nota per le sue sculture

Un viaggio nella coscienza quello che si compie nella piccola e poetica mostra dedicata a Rolanda Polonsky, presso la Sala dei 100 libri del Museo della Città di Rovereto, a cura di Roberta Bonazza e Isabelle Polonsky.
Un flusso di coscienza non scritto, ma disegnato, con tratti di penna continui e intensi dai quali emergono cicatrici invisibili, e che raccontano ricordi,  emozioni, dolori, frammenti di vita dell’artista, suscitando profonde emozioni.

“L’intento è di accendere la luce su un’artista di cui il museo civico si è occupato in più di un’occasione - commenta la direttora della Fondazione Museo Civico Alessandra Cattoi - ma che non ha ancora trovato il giusto apprezzamento nella città dove è nata e dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Un destino purtroppo simile a molte altre artiste. E lo stesso vale per il mondo della scienza. Così oggi, con una mostra d’arte raccontiamo anche la storia di una donna, ricordandola e dandole il giusto riconoscimento”.

Negli ultimi anni della sua vita, trascorsi alla Casa di soggiorno per anziani di Rovereto, Rolanda Polonsky consegna la sua poetica artistica a una serie corposa di disegni, tracciati appunto con fluente tratto a penna biro su fogli di grande formato.

Una linea sottile, che a momenti si intreccia e in altri si dipana; come la sua vita, segnata da una formazione poliedrica nei linguaggi delle arti (dalla musica alla poesia), da esposizioni internazionali che ne mostrano il talento, da una sensibilità nei confronti delle relazioni umane e da un dialogo con il dolore.

La mostra Rolanda Polonsky, inedita propone una selezione di trenta disegni scelti dalla vasta collezione, grazie alla disponibilità della nipote Isabella Polonsky, musicista parigina .

Il nonno Pietro Polonsky era un noto cantante lirico e la nonna, Isabella Teresina Nina Bailey Saunders figlia dello scrittore inglese Thomas Bailey Saunders e della contessa Elena Alberti Poja di Rovereto, era un'attrice allieva di Max Reinhardt, una cantante soprano, una pittrice e una scrittrice.

Lo sguardo sognante di Rolanda Polonsky, mentre suona il violino, condensa le sedimentazioni familiari e il desiderio di armonia cercato attraverso le arti. Anche nel periodo più difficile, alla fine degli anni Quaranta, trascorso nella clinica di Netherne in Inghilterra, Rolanda continua la sua attività scultorea nello studio allestito per lei dall'arteterapeuta Edward Adamson.

Seguendo le linee dei disegni, si segue la linea di un'umanità dolente che non si rassegna e che trova nell'arte la forza di alzare lo sguardo verso orizzonti di senso.

Nel 1999 il Museo Civico aveva organizzato una mostra antologica dal titolo L'arte di Rolanda Polonsky: sculture, disegni e poesie.

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