Esame comparato tra lo spettro della celadonite di Monte Baldo (rosso) e del verde usato negli affreschi della Villa Romana di Isera (in verde)

Gli affreschi della Villa romana di Isera

Gli affreschi della Villa Romana di Isera stupiscono per l'ampia gamma cromatica e la ricchezza di sfumature, prova della ricercatezza di autore e committente. Si è voluto così approfondirne lo studio dei pigmenti per ottenere poi, lavorando secondo un processo a ritroso, informazioni sui luoghi cui gli artisti attingevano per recuperare determinati colori.

Nella fase iniziale, l'analisi microspettroscopica predisposta su alcuni campioni di pittura parietale mirava ad individuare con esattezza i pigmenti-base e a determinare la provenienza della terra viridis.
I risultati ottenuti mostrano come il caratteristico colore verde utilizzato in tale contesto sia riconducibile unicamente alla Celadonite. Non solo la microspettroscopia infrarossa è riuscita così a discriminare la Celadonite dalla Glauconite, ma il confronto con campioni di materia prima proveniente dal Monte Baldo, dove è stata documentata e rintracciata la presenza di un'antica miniera di tale terra pregiata, ha permesso di confermarne la precisa provenienza.

Lo studio è poi proseguito focalizzandosi sulla discriminazione della composizione degli altri colori: il rosso cupo, il rosso cinabro, l'azzurro e il nero. Si è distinto fra terre e ocre vere e proprie, e in alcuni casi si è riscontrata una buona sovrapposizione con gli spettri corrispondenti delle terre colorate estratte nelle miniere del Baldo. Per l'azzurro invece si è scartata l'ipotesi di una provenienza locale, in quanto lo studio comparato in microscopia a luce trasmessa e all'infrarosso ha dimostrato come si trattasse di fritta egizia, impasto di sabbia di quarzo con un sale di calcio e rame o un sale di rame.
D'altro canto si è anche accertato quali pigmenti, disponibili in epoca romana per ottenere gli stessi colori, non siano stati sicuramente usati nel caso della Villa di Isera, per la cui realizzazione non esistevano evidentemente vincoli economici, ma solo di qualità esecutiva.

Gallery

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

Newsletter

Iscriviti per ricevere la newsletter informativa sulle attività della Fondazione MCR