Pannello 7 foto 1 | Ricostruzione fedele dell’area del bacino idrografico del rio Cipriana attraverso la tecnica LIDAR. Estratto da Portale Geocartografico Trentino

La calchera e il rio Cipriana

  • Percorso "L'antica via Ala-Serravalle" | 07. GEOLOGIA

Geologia


Ci troviamo nelle immediate vicinanze di un'antica calchera, una grossa fornace a forma di botte dove venivano cotte le rocce calcaree per produrre la calce. Una volta raggiunta la temperatura di 800°-1000°C, la roccia calcarea perde anidride carbonica trasformandosi in "calce viva", utilizzata per esempio in agricoltura biologica per stabilizzare l'acidità dei terreni. La calce viva viene poi trattata con acqua che la rende "calce spenta" (molto più utilizzata in edilizia), e idratata fino al raggiungimento di una massa pastosa chiamata "grassello". Il "grassello", mescolato con sabbia fine, forma la malta. In questa zona affiorano varie rocce calcaree, ma le più diffuse sono la Dolomia Principale e i Calcari Grigi. Questa calchera era stata costruita nei pressi della strada e del rio Val Cipriana allo scopo di facilitare il trasporto delle rocce calcaree da cuocere e del legname per il fuoco proveniente dalla stessa Val Cipriana. Spostiamo ora la nostra attenzione verso il rio Cipriana, un torrente caratterizzato da un regime molto variabile, con alternanza di portate modeste o nulle e di piene violente. Il rio è alimentato dalle piogge e dalle sorgenti poste a monte, scorre in un canale di deflusso a forte pendenza, incassato e interrotto da salti di roccia, e sbocca, proprio dove ci troviamo, nella valle dell'Adige. Qui la corrente diminuisce la velocità e i materiali erosi, trascinati e trasportati lungo il suo tratto più ripido si depositano gradualmente formando un conoide, una forma a ventaglio costituita da detriti di varie dimensioni. Nel letto del rio Cipriana si possono osservare briglie e soglie, opere idrauliche trasversali che hanno lo scopo di "correggere" il torrente diminuendo la pendenza, rallentando i processi erosivi, limitando il trasporto dei materiali, specie quelli di grandi dimensioni, e stabilizzando il fondo. Queste strutture di ingegneria sono dette opere di mitigazione del rischio idraulico poiché hanno la finalità di impedire al materiale trasportato durante le piene del torrente di invadere con violenza il fondovalle dove si svolge la vita delle persone, dove è impressa la storia del territorio e dove scorrono le infrastrutture stradali e ferroviarie.


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