Pannello 9 foto 1 | Il santuario ripreso con il drone. Foto di Syrio (Wikimedia, CC BY-SA 4.0)

Il Santuario di San Valentino

  • Percorso "L'antica via Ala-Serravalle" | 09. STORIA

Storia


Su un dosso che domina la Vallagarina dalla chiusa di Serravalle fino al castello di Sabbionara sorge il santuario di San Valentino. La chiesa fu consacrata nel 1329, quando il culto del martire era già diffuso nella vallata. II colle era meta di frequenti pellegrinaggi, e la costruzione del santuario si protrasse, attraverso successivi ampliamenti, per tutto il Medioevo. Il culto e la devozione al santo risalgono a tempi remoti, e si rafforzano in particolare dopo la donazione delle reliquie nel 1645. In questa occasione ci fu una grandiosa processione, ripetuta anche duecento anni dopo, come nuovo solenne atto di devozione al santo che si riteneva avesse protetto la popolazione dall'ondata di colera che si era abbattuta sulla zona. Oggi, la prima domenica di settembre si ripetono solenni celebrazioni religiose. La profonda venerazione popolare per San Valentino è testimoniata anche dagli innumerevoli "ex-voto" appesi lungo la parete della navata sinistra. Molti di questi raffigurano episodi drammatici di vita quotidiana come incidenti, malattie, catastrofi naturali, in cui i fedeli riconoscono l'intervento salvifico del santo. Ci sono varie discussioni su quale martire sia il San Valentino venerato dalla popolazione alense. Vi sono infatti testimonianze sia di un vescovo di Terni che di un sacerdote romano, entrambi del III secolo dopo Cristo, celebrati il 14 febbraio e la cui storia di martirio coincide. Si tratta di due persone diverse o è il medesimo martire? Dalle fonti storiche Valentino risulterebbe essere stato un cittadino romano nato all'inizio del III secolo. Durante le persecuzioni del breve impero di Claudio II, Valentino fu catturato, e, dopo un lungo processo, giustiziato lungo la via Flaminia il 14 febbraio dell'anno 269. Subito dopo la sua morte si svilupparono il culto e la devozione da parte della comunità cristiana. Il Santuario ebbe il ruolo di ospedale militare durante la prima guerra mondiale e dal 1925 una delegazione alense cercò di realizzare l'Ossario ai caduti di Passo Buole all'interno di una navata della chiesa, progetto che non venne recepito. Successivamente venne utilizzata come magazzino e deposito di munizioni durante gli anni della seconda guerra mondiale. Durante questi conflitti la struttura fu molto danneggiata e deve il suo attuale aspetto al restauro promosso nel 1982 da un gruppo di volontari, che sistemarono anche la casa di preghiera annessa all'edificio religioso. La più antica via d'accesso al santuario, la strada della "via crucis", sale dalla frazione Marani per una breve serie di tornanti che si inoltrano nel bosco. Caratteristici sono i capitelli, di recente restaurati, e la vegetazione, tra cui spiccano alcune querce secolari.


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