NUOVE SALE DEDICATE ALL'ARCHEOLOGIA E ALLA STORIA DI ROVERETO

  •  14.05.2021 - 14:11 
  •  Mostre
  • 14 maggio 2021: INAUGURATE AL MUSEO DELLA CITTA' DUE NUOVE SALE DEDICATE ALL'ARCHEOLOGIA E ALLA STORIA DI ROVERETO

DA OGGI, AL MUSEO DELLA CITTÀ DI ROVERETO, I VISITATORI POTRANNO APPREZZARE DUE NUOVE SALE DEDICATE ALL'ARCHEOLOGIA E ALLA STORIA DI ROVERETO.

Allestite al primo piano, sono state curate da Barbara Maurina, responsabile della sezione Archeologia della Fondazione Museo Civico insieme agli archeologi Maurizio Battisti e Carlo Andrea Postinger e alla restauratrice Paola Conzatti, con reperti dalle collezioni museali e prestiti da parte del Museo della Guerra e della Biblioteca Civica di Rovereto.

Le sale archeologiche, insieme alla grande sala dedicata alla storia dell'industria della seta nella città della quercia, costituiscono un percorso tematico che racconta la storia di Rovereto a partire dalle più antiche fasi di popolamento di età preistorica fino alle soglie dell'età moderna

“Le nuove sale del Museo della Città, ripercorrendo il passato e guidando il visitatore attraverso le diverse fasi della vita di Rovereto, sono un ulteriore, fondamentale, strumento per comprendere il presente e far nascere idee per il futuro” – commenta l’Assessora alla Cultura, Micol Cossali - “ Palazzo Sichardt sta diventando sempre più un luogo simbolo all'interno del contesto urbano: non solo istituto museale, ma un vero spazio di incontro tra generazioni, dove si crea un dialogo tra passato e futuro. Ringrazio dunque tutte le persone che si stanno impegnando per far sì che il patrimonio culturale di cui è depositaria la Fondazione Museo Civico diventi sempre più parte del vivere quotidiano della nostra città, con l'auspicio che presto si possa tornare a vivere serenamente la quotidianità e a frequentare sempre più i nostri musei”.

“Il Museo della CIttà propone ai roveretani un'altra occasione per approfondire la storia - anche remota e poco conosciuta - e le storie della città”, afferma Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico. “Nei prossimi mesi abbiamo in programma altre numerose iniziative che, mi auguro, contribuiranno a rendere il il Museo della Città un luogo di circolazione di idee e progetti di una città che ha voglia di ripartire anche dal punto di vista culturale”.

“Il nuovo allestimento - ha precisato Alessandra Cattoi, direttora della Fondazione - riflette l'impostazione con cui il museo è nato, ovvero quello di rinnovare periodicamente le sale, in modo da valorizzare gli oggetti e i reperti delle collezioni che in molti casi non sono mai stati esposti al pubblico. Il prossimo progetto riguarderà la seta, con il nuovo allestimento di una sala del museo e un percorso cittadino rivolto alle scuole e a un pubblico non solo locale ma anche ai turisti di passaggio a Rovereto”.

La prima sala è dedicata alla fase più antica del popolamento del territorio di Rovereto, illustrato attraverso reperti archeologici e documenti cartografici e d'archivio e opere storico-artistiche.

Nelle vetrine, i reperti testimoniano la frequentazione umana del territorio di rovereto sin dall'epoca neolitica: asce neolitiche rinvenute alla Sticcotta, ma anche tutta una serie di reperti in metallo, in selce, in terracotta che testimoniano la presenza umana nell'età del rame, del bronzo e del ferro. In particolare un reperto come la tavoletta enigmatica rinvenuta a Borgo Sacco e la splendida spada di bronzo messa in luce nell’alveo del Leno.

Sono poi in mostra reperti provenienti da una vasta necropoli risalente all'età romana e al tardo antico alto medioevo, messa in luce a più riprese nel corso dell'Ottocento lungo viale Trento e corso Bettini fino ad arrivare a Piazza Podestà, cioè alla zona del castello. Di queste testimonianze raccolte nell'ottocento ci parlano diversi studiosi, e accanto ai reperti sono in mostra opere a stampa e manoscritti autografi di Bartolomeo Stoffella dalla Croce, Fortunato Zeni e Paolo Orsi, i primi studiosi che descrissero questi rinvenimenti. Si tratta di reperti che appartenevano ai corredi funerari di tombe che verosimilmente erano disposte ai lati di una via, la più importante di accesso a un abitato, probabilmente l'antico nucleo di Rovereto in epoca romana di cui però purtroppo fino a oggi non si è rinvenuta traccia sul terreno,

La seconda sala pone il focus sulla storia di rovereto fra l’epoca altomedievale e grosso modo il XVI secolo. Una serie di reperti è riferita al territorio di Lizzana, infatti il primo abitato medievale di Rovereto faceva capo come centro amministrativo al castello di Lizzana fin dall'inizio almeno del 1200. Questo castello fu poi distrutto dai veneziani nel 1439 e i suoi resti furono purtroppo completamente demoliti per la costruzione del sacrario militare di Castel Dante negli anni Trenta del 900. Grazie a un prestito del Museo della Guerra di Rovereto vi sono in mostra alcuni documenti cartografici e fotografici che testimoniano quelli che erano negli anni Trenta gli ultimi resti di questo importante castello.

Ai piedi di castello di Lizzana poi nell'ottocento vennero messi in luce i resti di una necropoli, con testimonianze dall’età romana all’incirca, dal I secolo dopo Cristo fino in epoca alto medievale, soprattutto VI-VII ma anche VIII e IX secolo dopo Cristo.

Il castello di Lizzana era al centro amministrativo di un vasto territorio che andava da Marco a Sant'ilario da nord a sud, e da est verso ovest dalle valli del Leno all’Adige.

Nel corso del ‘200 il centro amministrativo si spostò verso nord e per volontà dei Castelbarco, che nel frattempo si erano sostituiti alla famiglia dei da Lizzana nell’amministrazione del feudo, fu costruito il Castello di Rovereto in prossimità di un guado del Leno dove sarebbe sorto il ponte Forbato, come testimoniato da un bell’affresco in mostra, proveniente dal castello di Castellano e databile dalla fine del ‘600, inizio del ‘700.

Nel corso del ‘400 l’abitato si sviluppò ulteriormente, soprattutto dopo che Rovereto divenne capoluogo a seguito dell'espansione di Venezia in Vallagarina e appartengono a quel periodo i documenti di archivio in prestito dalla Biblioteca Civica di Rovereto. Si tratta degli statuti e degli estimi di cui Rovereto si dotò nel corso del ‘400. Al periodo veneziano appartengono anche i reperti ceramici e monete databili tra il ‘400 e il ‘500.

Al conflitto con l'impero asburgico fanno invece riferimento le armi in asta e parti di armatura prestate dal Museo della Guerra di Rovereto. Infatti nel ‘500 Rovereto passò alla contea del Tirolo e in quel periodo perse la sua autonomia. Tuttavia il sedicesimo secolo fu un periodo di grande sviluppo ed espansione demografica della città, e fu proprio allora che si sviluppò l’industria della seta, cui è dedicata la terza sala del percorso tematico al Museo della Città.

 

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

Newsletter

Iscriviti per ricevere la newsletter informativa sulle attività della Fondazione MCR