Anche in Trentino, confermato dai dati il riscaldamento climatico.

  •  05.06.2022 - 14:33 
  •  Ambiente
  • Una riflessione sulla salute del pianeta nel Science Break del Museo Civico di Rovereto

Il clima che cambia: dai dati meteorologici storici dell'Osservatorio meteo di San Rocco a Rovereto, emerge una INESORABILE TENDENZA AL RISCALDAMENTO CLIMATICO, e la causa è l’azione umana

Nella Giornata Mondiale dell'Ambiente del 5 giugno è fondamentale la riflessione sulla salute del nostro pianeta. Il cambiamento climatico minaccia la conservazione degli ecosistemi terrestri ma anche il futuro delle nostre generazioni.

I cambiamenti climatici si avvertono anche a livello locale.

In Trentino, come in tutte le Alpi, la temperatura media è aumentata di circa 2 gradi centigradi in appena un secolo. La maggior parte di questo riscaldamento si è concentrata negli ultimi 40 anni, in maniera simile a quanto si osserva a livello globale, ma ad un ritmo ancora più rapido. Il fenomeno risulta infatti ancora più amplificato sull'arco alpino a causa della riduzione della copertura nevosa. Le giornate con temperature estremamente elevate sono diventate tre volte più frequenti, mentre a bassa quota le notti estremamente fredde sono quasi scomparse.

I dati meteorologici storici dell'Osservatorio meteo di San Rocco custoditi presso la Fondazione Museo Civico sono fondamentali per comprendere i cambiamenti climatici a Rovereto. Per poter analizzare e comprendere gli effetti su scala locale dei cambiamenti climatici in atto a livello globale risulta indispensabile fare riferimento ai dati meteorologici raccolti in serie storiche. Per Rovereto, grazie alla stazione dell'ex convento dei frati di San Rocco, uno degli osservatori meteorologici storici più antichi d'Italia collocato nel centro della città, è possibile studiare le variazioni climatiche dal 1882 fino a oggi. Dalle analisi dei dati emerge una indiscutibile tendenza al riscaldamento, soprattutto negli ultimi 40 anni, a tutti gli effetti conseguenza dell'azione umana.

Fìlippo Orlando, collaboratore dell’Area meteorologia del museo che da anni analizza i dati dell’Osservatorio commenta così il fenomeno nell’ultimo Science Break del Museo Civico, rubrica online di approfondimento scientifico: “Questi dati rappresentano un tesoro inestimabile per comprendere i cambiamenti climatici in città. Quel che ne emerge è un'inesorabile tendenza al riscaldamento. Le ondate di calore sono aumentate nel numero e nell'intensità, evidenziando una preoccupante accelerazione negli ultimi trent'anni, mentre gli episodi freddi sono diminuiti in maniera del tutto speculare. Per quanto riguarda le precipitazioni (che ammontano a poco più di 1000 mm annui), non emergono trend significativi, ma gli accumuli nevosi medi si sono pressoché dimezzati nell'arco degli ultimi sessant'anni, passando da 39,5 cm a 20,3 cm stagionali”. “Le variazioni climatiche del pianeta avvenute fino alla prima Rivoluzione Industriale” continua Orlando, “sono attribuite dagli scienziati a cause naturali. Tuttavia, stando alle ricostruzioni del clima del pianeta, negli ultimi 3 milioni di anni non si era mai assistito a un aumento così repentino della temperatura media terrestre. Secondo l'ultimo rapporto dell’IPCC, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change), le cause del riscaldamento globale risiedono inconfutabilmente nelle crescenti emissioni di gas serra nell'atmosfera terrestre imputabili all'attività umana”.

 

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

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