Gli erbari e le collezioni minori

L'erbario

L'erbario della Fondazione Museo Civico di Rovereto è oggi costituito da oltre 80.000 campioni (situazione al 2023), suddivisi nell'erbario "storico", risalente alla seconda metà dell'Ottocento (circa 10.000 campioni), e in un erbario "nuovo" (circa 70.000 campioni), raccolto a partire dagli anni Ottanta del Novecento e in fase di continuo accrescimento. Sono inoltre da segnalare 1687 campioni di Cassiano Conzatti che, dopo aver studiato a Rovereto, divenne uno dei massimi botanici del Messico: i suoi campioni furono donati in parte da lui stesso nel 1901, in parte da sua figlia Victoria nel 2009.

Erbario

L'erbario del museo è riconosciuto a livello internazionale con la sigla ROV e custodito presso la sede del Museo di Scienze e Archeologia.

L'erbario storico

All'atto di apertura al pubblico, avvenuta nel 1855, il Museo disponeva di un erbario di tutto rispetto: 2.492 specie di piante superiori in oltre 10.000 esemplari che provenivano soprattutto dal Trentino ma anche da tutto l'ex Impero Austro-Ungarico. Esso era costituito principalmente dall'erbario di Pietro Cristofori (farmacista, 1765-1848), cui si erano aggiunte le raccolte di altri botanici, per lo più per mezzo di donazioni, come quella di Damiano Graziadei del 1908, che donò oltre 2.000 campioni. L'erbario ha subito quindi vari danni, soprattutto nel corso della prima guerra mondiale. Un certo numero di campioni è andato perduto, mentre per altri si sono verificati scambi o perdite di cartellini. Nel 1984 nell'erbario storico è stato intercalato l'erbario didattico del Liceo Rosmini di Rovereto (1.258 campioni), risalente in massima parte alla fine dell'Ottocento. Tra il 1985 e il 1992 si è eseguito un restauro, con revisione e schedatura completa da cui sono risultati 9.696 campioni

Pietro Cristofori

Pietro Cristofori (Archivio fotografico Museo Civico di Rovereto)

L'erbario nuovo

Nei primi anni Novanta del secolo scorso è stato fondato un nuovo erbario, utilizzando soprattutto i campioni che venivano raccolti nell'ambito del progetto di Cartografia Floristica del Trentino. Con il tempo l'erbario è cresciuto progressivamente, arrivando nel 2023 ad essere costituito da oltre 70.000 campioni

Rubus corylifolius

I dati relativi a tutti i reperti sono archiviati digitalmente. I campioni trentini e della provincia di Verona, che costituiscono la parte più cospicua della collezione, sono anche puntualmente georeferenziati. Nell'erbario sono custoditi numerosi campioni appartenenti a specie di difficile determinazione, per la quale è stato spesso necessario ricorrere all'aiuto di esperti sia italiani che stranieri.

Nel 1992 l'erbario del Museo è stato riconosciuto internazionalmente nell'Index Herbariorum (https://sweetgum.nybg.org/science/ih/) sotto la sigla ROV. Da allora, l'erbario effettua servizio di prestito internazionale.


Le collezioni minori

Micologia

In passato il Museo è stato molto attivo nel campo della micologia grazie all'attività di Ruggero Cobelli che effettuò importanti studi sulla flora micologica della Vallagarina. Questa tradizione è stata ripresa negli ultimi anni con all'attività del Gruppo Micologico "Barbacovi" di Rovereto: nei primi anni Ottanta del Novecento ha costituito una micoteca di 539 campioni che è collocata presso l'erbario del Museo e si tratta di macromiceti provenienti per lo più dalla Vallagarina. Sono inoltre conservate alcune decine di Uredinali.

Amanita solitaria

Alghe, muschi e licheni

Il Museo possiede anche delle piccole collezioni crittogamiche storiche che comprendono alghe, muschi e licheni. La collezione di alghe raccoglie 183 campioni di alghe marine montate su cartoncini provenienti dal litorale istriano, donati al Museo il 25 ottobre del 1854 dalla Signora Maria de Cattani di Zara, e 99 campioni di alghe marine ad uso didattico montati su cartoncino (due cartoncini con nove campioni e due singoli) di F. de Vitturi.

Alghe

In collezione si trovano poi 138 campioni di licheni e 154 di muschi, tutti risalenti alla seconda metà dell'Ottocento e ordinati per famiglie da Livio Tamanini. A questi si aggiunge una collezione di circa 7.000 campioni provenienti soprattutto dal Trentino di Filippo Prosser. I licheni sono stati utilizzati dal Museo nell'ambito di ricerche sulla qualità dell'aria nei dintorni di Rovereto.

Lichene

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

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