Anno dei Musei Euregio: a Rovereto due importanti progetti espositivi promossi dalla Fondazione Museo Civico e dal Museo Storico Italiano della Guerra
Tra i numerosi progetti che hanno partecipato al bando culturale per l’Anno dei Musei dell’Euregio, quelli presentati da Museo della Guerra e Fondazione Museo Civico hanno ricevuto un importante sostegno, coinvolgendo realtà del mondo della cultura e della ricerca delle tre province e sviluppando una solida rete di collaborazioni.
Gli esiti di questi due progetti vanno ad arricchire l’offerta culturale del Trentino, proprio nel momento della ripartenza, offrendo al pubblico di residenti e turisti nuovi percorsi espositivi ma anche occasioni per sviluppare ricerche e coinvolgere il mondo accademico.
Lo sottolineano i presidenti dei due musei capofila dei progetti, Alberto Miorandi e Giovanni Laezza, che ribadiscono l’importanza del lavoro di rete per creare sinergie e rafforzare lo scambio e la condivisione di competenze tra istituzioni culturali, aumentando così anche l’attrattività dei territori.
La Fondazione Museo Civico di Rovereto ha presentato come ente capofila il progetto dal titolo “La flora in movimento lungo la tratta Verona-Innsbruck ieri, oggi e domani” insieme al Museo delle Scienze di Bolzano e all’Università di Innsbruck. Il progetto prevede lo studio degli effetti sulla biodiversità della linea ferroviaria Verona-Trento-Bolzano-Brennero-Innsbruck (e ramificazioni secondarie) dal punto di vista floristico, prendendo in considerazione le piante superiori autoctone o alloctone (esotiche) spontanee, naturalizzate o casuali. Le piante, nonostante le radici, sono in continuo “movimento” in un habitat del tutto particolare, quello della ferrovia.
Chiunque, per professione o per diletto, debba viaggiare in treno e frequentare stazioni e ferrovie, può osservare la straordinaria biodiversità vegetale che colonizza questi ambienti: con la presenza di massicciate sassose, l’esposizione a frequenti “concimazioni” e la facilità di trasporto involontario di semi, costituiscono, nonostante i periodici diserbi, un habitat estremo e singolare. La natura, in qualche modo, si riappropria di spazi sottratti dall’uomo, fino a formare delle nicchie biologiche per specie rare in altri ambienti, o a favorire l’insediamento di specie aliene, che arrivano “clandestinamente”, viaggiando insieme a persone e merci. Alcune piante presto scompaiono, altre si insediano in modo discreto nelle stazioni, qualcuna può diventare invasiva. Alcune specie si rinvengono esclusivamente in ambiente ferroviario, e le stazioni possono essere delle oasi di sopravvivenza anche di specie autoctone.
Grazie ai numerosi dati bibliografici a disposizione risalenti fino all’epoca della sua costruzione e a mirati sopralluoghi fatti ad hoc dai botanici delle tre istituzioni si intende definire un quadro attuale della flora ferroviaria lungo l'asse ferroviario, importante per comprendere le dinamiche di diffusione delle specie, anche in rapporto ai cambiamenti climatici in atto e alle ricadute in termini di modificazione della biodiversità autoctona, sulla salute umana (allergie) e su aspetti gestionali (sfalci, diserbi).
Il progetto prevede anche iniziative di divulgazione una mostra dal titolo “Binario 1. Biodiversità in transito”, a Rovereto, Fortezza e Innsbruck a partire dal 3 luglio 2021, oltre a numerose altre iniziative.
Tra queste, a partire da sabato 29 maggio verrà infatti lanciata una iniziativa partecipativa con lo stesso titolo della mostra “BINARIO 1: BIODIVERSITA' IN TRANSITO, OPEN CALL FOR PARTICIPATION” che si rivolge a chiunque voglia contribuire ed essere protagonista del progetto, inviando le proprie opere: disegni, fumetti, racconti brevi e fotografie. Le migliori saranno esposte al Museo della Città contestualmente alla mostra.
[foto Archivio Magnifica Comunità di Fiemme]
“Connessioni montane. Viaggio dalla guerra al turismo”: sette mostre tra Rovereto e Innsbruck dedicate alla mobilità e ai trasporti nella Prima guerra mondiale, con un’attenzione particolare all’evoluzione delle ferrovie e degli impianti a fune in Trentino, Alto Adige e Tirolo. Gli enti e i musei coinvolti, oltre al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, ente capofila, sono il MAG Museo Alto Garda, Forte delle Benne, il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, il Centro Visite del Parco Naturale Tre Cime a Dobbiaco, il Touriseum di Merano e l’Università di Innsbruck.
Un unico tema dunque, declinato in base alle peculiarità dei singoli territori. Gli oggetti e i documenti esposti, tutti provenienti dalle collezioni del Museo della Guerra di Rovereto comprendono tabelle di confine, argani di teleferica, apparati telegrafici, strumenti di lavoro e oggetti della vita quotidiana realizzati da prigionieri di guerra, largamente impiegati per l’infrastrutturazione del territorio. Oltre a questo anche documentazione d’archivio e materiale video.
Un progetto che indaga com’è cambiato il paesaggio nell’ultimo secolo e come affronta oggi la sfida di una mobilità montana sostenibile. E proprio alla sostenibilità ha guardato in concreto anche l’allestimento delle istallazioni nei musei partner di progetto, realizzate con il legno raccolto dopo la tempesta Vaia del 2018.