Nasi umani

Naso elettronico e nasi umani all'opera: il monitoraggio nel quartiere di Lizzana a Rovereto

  • I risultati dell'ultimo report del Museo dicono che il 2024 è stato decisamente l'anno migliore dall'inizio del monitoraggio

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Nel 2024 la Fondazione Museo Civico di Rovereto ha continuato a controllare la qualità dell’aria a Lizzana, in termini di odori, tramite la strumentazione Pen3Meteo (il naso elettronico) e grazie ai cittadini segnalatori che collaborano sistematicamente al progetto di monitoraggio (i "nasi umani").

naso elettronico

La strumentazione Pen3Meteo a Lizzana 

Nel corso dell’anno il naso elettronico ha campionato l’aria da gennaio ad agosto e perciò, durante questi otto mesi, nasi umani e naso elettronico hanno potuto controllare contemporaneamente lo stato dell’aria di Lizzana. In entrambi i casi si è potuto confermare come anche nell’anno 2024, così come nei precedenti, la situazione sia molto migliorata rispetto ai primi anni di monitoraggio (soprattutto rispetto al 2016 e al 2017) quando gli effluvi molesti erano estremamente pesanti per la popolazione.

All’interno di tale quadro, è stata fotografata però una condizione sensibilmente diversa in quanto, secondo lo strumento, vi è stata una discreta quantità di episodi odorigeni teoricamente ben percepibili, che invece i nasi umani hanno segnalato solo in minima parte: nel dettaglio, 88 segnalazioni dello strumento rispetto alle 19 dei cittadini (21 invece nell’intero anno).
Quindi, nel periodo di tempo coperto da entrambi, tra gennaio e agosto, il numero di eventi segnalati dal naso elettronico è stato sensibilmente maggiore rispetto a quanto riportato dai nasi umani.
La differente risposta data dai cittadini e dalla macchina è probabilmente da imputarsi al fatto che attualmente gli odori sgradevoli si manifestano prevalentemente sotto forma di zaffate brevi e con una fascia di distribuzione piuttosto ristretta e incanalata in relazione alla direzione dei venti. Questo impedisce spesso al naso elettronico e ai cittadini di percepire le medesime folate perché da una parte sono distribuiti in punti diversi del territorio e dall’altra perché hanno intervalli di percezione differenti: il Pen3Meteo ogni 100 secondi di misura ne fa 300 di pulizia (però rileva 24 ore su 24), mentre le persone a notte fonda ovviamente non sono vigili e di giorno possono trovarsi in luoghi diversi dall’abitazione.
Anche nel 2024 si è poi riscontrato, seppure in maniera molto meno drastica, il fenomeno che si verifica essenzialmente ogni anno, in cui, soprattutto secondo i collaboratori, a periodi di debole o nulla molestia odorosa, si alternano momenti di recrudescenza del fastidio.

grafico 1

Totale degli eventi odorigeni molesti segnalati dai cittadini che collaborano al monitoraggio dal 2016 al 2024

grafico 2

Totale degli eventi odorigeni sopra soglia secondo il naso elettronico dal 2016 al 2024 


In definitiva, dato che il totale delle segnalazioni su tutti i dodici mesi dell’anno indicato dai cittadini è stato solamente di 21, questo significa che, da quando è cominciato il monitoraggio, in base alla percezione umana, il 2024 è stato decisamente l’anno migliore rispetto a tutti quelli precedenti.

Per il tipo di monitoraggio in corso, tramite Pen3Meteo, che può contare anche su una tecnica per il riconoscimento della sorgente dell’odore in caso di evento molesto, è fondamentale l’aggiornamento periodico del database. Il naso elettronico infatti è in grado di “capire” chi sia il responsabile degli odori sgradevoli grazie a un archivio di odori raccolti negli stabilimenti di alcune realtà industriali e aziende che, a causa di determinati processi interni, sono potenzialmente in grado di emettere effluvi molto fastidiosi.
L’aggiornamento dell’archivio odori è bene che si attui nel momento in cui vi sia la sostituzione dei sensori del naso elettronico, oppure quando si venga ad installare una nuova realtà industriale, o ancora quando quelle esistenti vadano a modificare le linee produttive rispetto alle condizioni fino allora considerate. Il database delle sorgenti deve essere inteso come un’entità dinamica, che va aggiornata e ampliata, così come è dinamica la situazione della zona industriale di Rovereto.
Per tale motivo nel corso del 2025 è in programma una nuova campagna di acquisizione di campioni di aria dalle varie sorgenti della zona industriale che sono considerate potenzialmente odorigene (al momento sono quattro gli stabilimenti sotto osservazione) al fine di aggiornare il pattern di confronto dello strumento e renderlo in grado di riconoscere la fonte a cui riferire un eventuale odore molesto.

Infine un appello ai cittadini di Lizzana: chi fosse interessato a collaborare come volontario al progetto di monitoraggio degli odori, aggiungendosi al gruppo dei nasi umani che già coopera col Museo, chiediamo di contattare l’OpenLab all’indirizzo email openlab@fondazionemcr.it, segnalando la propria disponibilità. Il Museo è certamente propenso a coinvolgere chiunque desideri partecipare al progetto.

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a cura di Stefano Marconi, referente monitoraggio ambientale Fondazione MCR

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