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Le meraviglie del cielo invernale: i fenomeni che chiudono l'Anno Cassiniano

  • Quest'anno celebriamo i 400 anni dalla nascita di Giovanni Domenico Cassini, l'astronomo che svelò importanti segreti su Giove e Saturno. Saranno questi due astri ad accompagnare le nostre notti invernali.

Si legge in 4 minuti: il tempo di un cappuccino!

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Giovanni Domenico Cassini: chi era? 

Il 2025 è stato denominato l’anno cassiniano, per celebrare i quattrocento anni dalla nascita di un grande astronomo del 1600, Giovanni Domenico Cassini nato a Perinaldo l’8 giugno del 1625. Cassini è stato un eccellente matematico, fisico e astronomo italiano. Nella sua vita ha diretto l’Osservatorio Astronomico di Bologna, dove insegnava astronomia presso l’Università. Le sue scoperte lo resero così famoso che fu chiamato in Francia alla corte del Re Sole Luigi XIV dove lavorò fino alla sua morte che avvenne nel 1712.

 

Cassini: la scoperta di Giove e Saturno

Le sue invenzioni e scoperte furono molteplici: fu lui, per esempio, a ideare e realizzare la meridiana nella chiesa di San Petronio a Bologna, una meridiana lunga ben 66,8 metri che la rende la più lunga del mondo. Nella sua attività astronomica di particolare rilievo furono le scoperte legate a due pianeti giganti gassosi del Sistema Solare: Giove e Saturno. Del pianeta Giove scoprì la Grande Macchia Rossa, un sistema anticiclonico di nubi gioviane osservabile ancora oggi, e la rotazione differenziale del pianeta. Il suo nome, però, è fortemente legato a Saturno di cui scoprì quattro satelliti e la divisione più grande tra gli anelli planetari chiamata in suo onore: Divisione di Cassini.

Questo è il motivo per il quale una delle principali missioni spaziali robotiche per l’indagine di Saturno e del suo sistema di satelliti e anelli, portata avanti da NASA ed ESA, è stata chiamata Missione Cassini - Huygens.

 

La missione Cassini - Huygens e l'indagine di Saturno

La sonda Cassini-Huygens era composta da due moduli: un modulo più piccolo, un lander, chiamato Huygens e uno più grande, un orbiter, chiamato Cassini.
La missione lanciata nel 1997 ha raggiunto il pianeta nel 2004, poco dopo il modulo Huygens si è separato da Cassini per arrivare sulla superficie di Titano, uno dei principali satelliti di Saturno. L’orbiter Cassini invece ha compiuto una serie di orbite intorno al pianeta per raccogliere dati e immagini fino al Gran Finale: un’orbita sempre più stretta che l’ha portato allo schianto nell’atmosfera di Saturno il 15 settembre del 2017. La missione è stata un grande successo e ha permesso di comprendere meglio questo affascinante gigante gassoso.

 

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(credits: ESA) 

 

Saturno dalla Terra

Il fascino di Saturno si può ammirare, in modo diverso, anche dalla Terra: in una bella serata serena si può vedere nel cielo ad occhio nudo come un piccolo punto luminoso oppure con telescopi da terra come quelli dell’Osservatorio di Monte Zugna che rendono possibile distinguere il suo sistema di anelli e alcuni dei suoi satelliti. Quest’anno Saturno è stato osservabile per la prima parte dell’anno, poi inosservabile per la congiunzione con il Sole per poi tornare da prima nel cielo mattutino fino ad essere di nuovo visibile ad ore comode per l’osservazione, come in questo periodo. Questo lo rende protagonista del cielo dell’autunno e dell’inverno di quest’anno. Per questo le osservazioni di questo periodo presso l’Osservatorio Monte Zugna lo vedranno come oggetto celeste di riferimento, così come gli spettacoli che si terranno nel Planetario “Angioletta Coradini” della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

 

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(credits: NASA)

 

Oltre Saturno

Oltre a Saturno nel cielo di fine autunno e inizio inverno ci sarà un altro luminoso astro ad accompagnare le nostre notti, il pianeta più grande del Sistema Solare, il meraviglioso Giove che sarà presente per gran parte della notte. A fare da sfondo alla danza dei pianeti e ai passaggi della Luna vedremo l'insieme delle bellissime e luminose costellazioni invernali, una su tutte, vero simbolo dell’inverno: Orione. Non mancano poi gli sciami di meteore come quello che dà il saluto all’anno nuovo, le Quadrantidi. 
Per poter osservare al meglio tutto questo spettacolo e sapere cosa si trova sopra le nostre teste, si possono consultare carte del cielo, astrolabi o, più comodamente, app per cellulare: quando l’app è aperta, si punta lo smartphone verso il cielo e, nel monitor del telefono, compare la mappa di ciò che si trova in quella zona della volta celeste, ciò permette di trovare pianeti, stelle e costellazioni in modo molto semplice. La meraviglia che si trova sopra di noi ogni notte aspetta solo occhi curiosi che la osservino e anche noi possiamo volgere lo sguardo al cielo con stupore e meraviglia e immaginare un astronomo del passato che, quattrocento anni fa, mosso dalla stessa curiosità, ha fatto scoperte eccezionali che hanno segnato la storia dell'astronomia.


a cura di Martina di Maio, Area Astronomia Museo Civico di Rovereto

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