
Dicembre, tempo di bilanci: il resoconto del monitoraggio della zanzara tigre 2025
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Anche quest’anno il Museo ha svolto il monitoraggio della diffusione della zanzara tigre nel Basso Trentino (Vallagarina, Alto Garda e Ledro e Storo) e ha effettuato il trattamento delle aree pubbliche, con l’obiettivo di conoscere al meglio il fenomeno e contrastare l’infestazione.
Per quanto riguarda la Vallagarina, nella gran parte dei Comuni aderenti al progetto, il posizionamento della rete di monitoraggio, costituita complessivamente da 239 stazioni, è avvenuto il 6 maggio. I primi dati risalgono quindi al 13 maggio e i lavori si sono conclusi il 21 ottobre, dopo 24 settimane di controlli.
Come vediamo dal grafico seguente, il numero delle stazioni positive è man mano aumentato, durante la stagione, raggiungendo il picco nei rilevamenti tra la fine di luglio e l’inizio di settembre (con valori massimi di oltre il 90% del totale).

Se facciamo un confronto con le annate precedenti, vediamo come, a partire dalla 23a settimana (rilevamento del 17 giugno) e fino al termine del periodo monitorato, successivi 20 turni settimanali, l’estensione dell’infestazione sia risultata sempre superiore allo scorso anno. Anche rispetto al 2023 l’estensione dell’infestazione risulta tendenzialmente maggiore, con dati sempre superiori per tutta la parte centrale del periodo monitorato.

A questa estensione considerevole dell’area infestata (ovitrappole con uova presenti), non si associa però una corrispondente elevata intensità dell’infestazione (numero di uova presenti sull’astina) che, anzi, risulta inferiore sia al 2024 che, ancor più, rispetto al 2023: l’infestazione registrata è, come di norma, aumentata progressivamente fino a raggiungere i valori massimi nei rilievi del 12 e 19 agosto. In entrambi i casi i valori medi sono di poco superiori alle 80 uova. Anche nel biennio precedente troviamo una situazione analoga, con i picchi stagionali raggiunti nelle stesse due settimane di rilevamento. I valori del 2024 e 2023 sono però superiori, e nel caso della stagione 2023 anche in maniera abbastanza decisa, come vediamo dal grafico.

Il monitoraggio della stagione appena trascorsa indica quindi una infestazione piuttosto estesa nel territorio della Vallagarina, ma di intensità (numero medio di uova per controllo positivo) inferiore a quella degli ultimi anni. In particolare il numero medio uova per trappola positiva del 2023 è pari a 878, 707 il dato del 2024 e 629 il dato medio registrato quest’anno, con una riduzione del 12,4% rispetto allo scorso anno e del 39,6% rispetto al 2023.
Per quanto riguarda Rovereto nello specifico, la rete, costituita dalle 80 stazioni storiche, ha visto un totale di 24 rilevamenti settimanali. L’estensione dell’area colonizzata dalla zanzara tigre è progressivamente aumentata, raggiungendo i valori massimi, prossimi al 100%, a partire dalla fine di luglio. Il numero delle stazioni positive si è mantenuto elevato, dato prossimo o superiore al 90%, fino alla metà del mese di settembre. Rispetto al 2024 l’areale colonizzato dalla zanzara tigre nel 2025 è risultato quasi sempre superiore. Anche considerando il 2023, la percentuale delle stazioni positive risulta superiore, anche se in maniera meno marcata e più concentrata nella parte centrale della stagione. Il monitoraggio indica, quindi, una stagione 2025 caratterizzata da una elevata estensione dell’area colonizzata da Aedes albopictus. Risulta evidente, però, la cospicua riduzione nel numero medio delle uova deposte tra il 2025 e la stagione scorsa (2024) e anche rispetto ai dati del 2023. Si è trattato quindi, anche per il singolo comune di Rovereto, di una stagione in cui la zanzara tigre si è diffusa ampiamente nel territorio monitorato ma, di contro, l’intensità dell’infestazione è risultata inferiore alle annate scorse. Infatti, con un numero medio di uova raccolte pari a 629, evidenziamo un calo piuttosto evidente rispetto alla scorsa stagione, pari al 22% (849,15 uova di media) e anche nei confronti del 2023 (19%).

A cura di Maurizio Magnani, Nicole Trainotti, Federica Bertola, Gionata Stancher, della sezione Zoologia del Museo



