Biodiversità: allarme Mar Adriatico, a rischio conchiglie e molluschi
Il mare Adriatico ha resistito per migliaia di anni ai cambiamenti climatici, ma ora non ce la fa più. Colpa dell'uomo e del rapido mutamento impresso negli ultimi secoli dall'antropizzazione intensiva, che rischia di segnare un punto di non ritorno per l'ecosistema adriatico.
A lanciare l'allarme sono i ricercatori dell'Università della Florida, che hanno letto la storia del nostro mare 'scritta' nelle conchiglie dei molluschi vissuti nell'area del delta del Po negli ultimi 125.000 anni. I risultati dello studio sono stati pubblicati nelle scorse settimane sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.
Dal confronto dei molluschi di oggi con quelli di ieri (oltre 100.000 fossili), i ricercatori hanno scoperto che il clima e il livello del mare in Adriatico si sono mantenuti più o meno costanti nel corso degli ultimi 125.000 anni. Il recente intervento dell'uomo, però, ha provocato importanti cambiamenti, e soprattutto un significativo declino di 7 delle 10 specie di molluschi più importanti per questo ecosistema.
''Le informazioni contenute nei fossili ci dimostrano che le attività umane possono alterare anche quegli ecosistemi finora rimasti immuni dai più grandi cambiamenti climatici naturali avvenuti sul pianeta'', afferma il paleontologo Michal Kowalewski, che ha coordinato lo studio. ''Probabilmente - aggiunge l'esperto - stiamo assistendo ad un cambiamento permanente che avrà conseguenze definitive sulla biodiversità della regione, oltre che sulla salute complessiva di tutto l'ecosistema marino dell'Adriatico''.
Questi risultati - sottolineano peraltro i ricercatori - riecheggiano gli esiti ottenuti da studi precedenti sulla salute della barriera corallina dei Caraibi.
Ma anche oltreoceano non mancano i motivi d'allarme per quanto riguarda la salute di molluschi e frutti di mare: sulle coste statunitensi, infatti, ostriche, capesante, vongole e altre specie risultano sempre più minacciate dall'acidificazione delle acque oceaniche. Lo studio in questione, promosso dalla National Science Foundation e pubblicato su Nature Climate Change, illustra come il cambiamento della composizione chimica delle acque renda sempre più difficili le condizioni di vita dei molluschi, soprattutto per quel che riguarda la formazione delle loro conchiglie.
Piccoli, antichissimi esseri marini diventano così, da una parte all'altra del globo, protagonisti di una tragedia planetaria, testimoni di mutamenti che potrebbero devastare per sempre gli equlibri dei ricchi e vivaci ecosistemi costieri.
Fonti: ANSA, press agencies, web.
Per approfondire: su Sperimentarea.tv, la web tv della Fondazione Museo Civico di Rovereto, sono disponibili per la libera visione i film e conversazioni sull'argomento. Tra questi:
Il cambiamento del livello del mare nel Mediterraneo
negli ultimi 2000 anni: un viaggio nel tempo
tra geologia, archeologia e geofisica