Al Sole o a lume di Stella
Giove, Saturno, la Luna, le missioni spaziali, il colore delle stelle e la ricerca dell'acqua: sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso delle attività proposte per la stagione estiva dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto. A Martina De Maio, astrofisica della Sezione Fisica - Area Astronomia della Fondazione, abbiamo chiesto di dirci di più. A partire dall'appuntamento dedicato agli UFO.
Chiariamo subito una cosa. UFO è un acronimo: sta per Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object. Nella nostra lingua - che utilizza invece l'acronimo Ovni – si direbbe Oggetti volanti non identificati. In questo senso e in relazione a chi li guardi, gli UFO esistono eccome: si tratta di tutto ciò che accade in cielo e che non siamo in grado di riconoscere. Per tanta parte della popolazione un UFO è, per esempio, la stazione spaziale, che si può vedere anche a occhio nudo e che però in pochi hanno classificato e codificato. Perciò ci appare come un fenomeno ignoto, fuori dal comune; viceversa, siamo oramai quasi abituati a cercare nel cielo notturno altre presenze, come ad esempio i satelliti: meteo, militari, astronomici, gps, per le telecomunicazioni … ne orbitano intorno alla Terra più di 10mila. Insomma, avvistare UFO è possibile ma non significa affatto avere davanti - come vorrebbe la cultura popolare - extraterrestri, alieni, esseri intelligenti che abitano lo spazio. Il tema resta appassionante: di qui la volontà di dedicargli il primo dei tre "Venerdì a lume di stella" tematici, che è in programma la sera del 30 giugno, non a caso all'antivigilia della giornata mondiale degli UFO.
Nel corso di altri due appuntamenti tematici del ciclo “Venerdì a lume di stella” (vi saranno poi altri quattro incontri dedicati in generale all’osservazione del cielo) parleremo di missioni spaziali e di radioastronomia.
Il 28 luglio racconteremo le esperienze delle missioni spaziali più in auge, com'è oggi quella di Cassini-Huygens, che il 15 settembre terminerà il suo corso quando verrà fatta collidere con il pianeta Saturno (l’autodistruzione è molto spesso l'epilogo di una missione). Ad oggi ne sono in corso moltissime: fra le più “anziane”, Voyager 1, partita nel 1977; fra le più recenti, la OSIRIS-Rex, lanciata nel settembre 2016 con l’obiettivo di recuperare un campione di asteroide. Il 29 settembre parleremo di radioastronomia, ovvero dell'astronomia delle onde radio: quella disciplina attraverso la quale guardiamo il cielo con occhi diversi. Gli infrarossi, i raggi ultravioletti, le onde radio… tipi di luce che l'universo fa arrivare fino a noi e che il nostro occhio non vede. Quelle che riceviamo attraverso questo tipo di indagine sono informazioni irrinunciabili per comporre una mappa dell'universo completa, fedele e articolata. Il tema è stato anche oggetto di una recente conferenza organizzata a Rovereto presso la Fondazione MCR dall’Associazione Astronomica in collaborazione con l’Associazione Radioamatori Italiani sezione di Rovereto.
Moltissime altre, come in passato, sono le attività organizzate tra giugno e settembre.
Quattro appuntamenti, in calendario di sabato sera, sono dedicati all'osservazione dal Monte Zugna dell'oggetto che in quel momento merita più di altri di essere esaminato: il 24 giugno osserveremo Giove, il 22 luglio Saturno, il 26 agosto la Luna: abbiamo scelto di anticipare alla stagione estiva l'osservazione del nostro satellite dopo l'annuncio del posticipo della serata mondiale di osservazione della Luna (InOMN http://observethemoonnight.org/), fissata al 28 ottobre (quando comunque al Museo Civico organizzeremo altre attività a lei dedicate). L'ultimo evento, quello del 23 settembre, sarà riservato ai colori delle stelle: anche in questo caso, la realtà è molto diversa dagli stereotipi delle rappresentazioni correnti. Solo per citare i principali: le stelle possono essere rosse, arancioni, gialle, bianche, azzurre o blu. Dipende dalla loro temperatura superficiale: le più calde sono blu, quelle che lo sono meno sono rosse. Antares è rossa, Arturo è arancione, Rigel è blu, Vega è bianca. La colorazione è molto evidente al telescopio, ma in alcuni rarissimi casi può essere percepibile anche a occhio nudo.
Torna, ogni terza domenica del mese, l'appuntamento con le osservazioni del Sole. E sempre presso l'osservatorio del Monte Zugna si svolgono come di consueto le attività del 12 agosto, che non si esauriscono soltanto nell'osservazione del cielo.
Quest'anno, il tema al quale si ispireranno le attività interdisciplinari organizzate in quella giornata fin dal primo pomeriggio è l'acqua (che sarà il tema identificato per l'edizione della First Lego League dell'anno prossimo). Si tratta di una sorta di assaggio del ciclo di conferenze del mese di novembre, nel corso delle quali prevediamo di approfondire il tema della ricerca dell'acqua al di fuori della Terra. Si ipotizza che vi siano luoghi del Sistema Solare in cui l'acqua è presente. Vi sono ad esempio forti evidenze che riguardano Europa, un satellite di Giove: sembra che sotto la sua superficie ghiacciata vi sia più acqua di quella che abbiamo sul nostro pianeta, mentre non si conoscono attestazioni certe al di fuori del nostro Sistema. È il tema - estremamente affascinante - della fascia dell'abitabilità e dell'esistenza della vita: per cercare altre forme di vita cerchiamo l'acqua perché, per quel che sappiamo, ne è una condizione necessaria.
Il Monte Zugna ospiterà anche il picnic tra le stelle del 29 luglio. Ma le sessioni astronomiche della Fondazione non si consumano solo nelle location già attrezzate.
Anche per quest’anno, con le sessioni di “Astronomia d'asporto” portiamo le nostre attrezzature – insieme alla possibilità di osservare il cielo - anche altrove: a Malga Valli e al Rifugio Finonchio (a fine luglio), all’Orto Botanico di Passo Coe, di nuovo al Rifugio Finonchio e al Rifugio Fos-ce il 10, 11 e 19 agosto. Non mancheranno, peraltro, le occasioni di parlare di astronomia anche a Rovereto, con le due “Not(t)e d'estate” organizzate al planetario: il 30 luglio e il 27 agosto.
E nelle notti di Luna piena?
Il plenilunio è per tradizione un momento estremamente suggestivo. Paradossalmente, si tratta del momento meno indicato per osservare il cielo notturno: l’intensità della luce riflessa dalla Luna è tale da offuscare la visibilità degli altri colpi celesti. Si potrebbe credere che sia l’occasione migliore per osservare la Luna stessa, ma nemmeno questo è vero: colpito frontalmente dalla luce solare, il disco lunare ci appare più piatto e uniforme di quanto non sia, caratterizzato com’è da mari e crateri, che sono invece molto più evidenti nel corso di altre fasi. Per questo, nelle serate dell’8 luglio, del 5 agosto e del 9 settembre proponiamo i “Suoni di una notte di Luna piena" a cura della nostra Sezione Zoologia. Ricordiamo in ogni caso che tutti gli appuntamenti sono consultabili sul sito internet della Fondazione.