Al servizio (civile) della botanica trentina
In questa uscita andiamo a conoscere il profilo di Francesca Valentini, giovane botanica impegnata nel servizio civile presso la Fondazione Museo Civico di Rovereto. A Francesca chiediamo di raccontarci quale è stato fino ad oggi il suo percorso.
Mi chiamo Francesca Valentini, sono nata a Trento il 3 giugno 1993 e vivo a Levico Terme. Sin da piccola ho avuto le idee “chiarissime” su cosa avrei fatto da grande: in un primo momento avrei voluto diventare un’archeologa, poi una traduttrice linguistica e infine una matematica. Al termine della ragioneria però la mia passione per la natura, che nutrivo inconsapevolmente già dai miei primi anni di vita, mi ha portata ad iscrivermi alla facoltà di Scienze Naturali all’Università degli Studi di Padova, dove mi sono appassionata a tutte le materie che ho studiato, ma in particolare alla Botanica! Ogni singolo aspetto della vita di quei vegetali mi rendeva sempre più curiosa di saperne di più e così a dicembre 2017 ho raggiunto il traguardo della Laurea Magistrale con una tesi sui monitoraggi floristici nel Parco Naturale Adamello Brenta.
Perché hai scelto di fare il servizio civile, perché hai scelto di farlo presso il Museo Civico?
Prima di terminare l’università avevo solo qualche piccolo, ma incerto, progetto sul mio futuro e tra le alternative c’era pure il Servizio Civile, un buon modo per avvicinarsi al mondo del lavoro. Con il tirocinio per la mia tesi magistrale ho avuto modo di conoscere la Fondazione Museo Civico di Rovereto, in particolar modo la sezione botanica, perciò quando è uscito il bando di SCUP con il progetto “Studio della biodiversità floristica del Trentino” non ho esitato a presentare la mia candidatura.
Di cosa ti occupi al Museo Civico?
Il mio progetto prevede mansioni sia di ufficio che di campo. Una prima attività consiste nella gestione dell’erbario del Museo, costituito da circa 70.000 campioni, e nell’aggiornamento del relativo database con i nuovi campioni raccolti o donati e con le revisioni degli esperti. Basandomi sui campioni d’erbario, in questi mesi ho avuto l’occasione di dedicarmi anche allo studio di gruppi di specie critiche, ovvero di difficile determinazione poiché estremamente simili tra loro, come accade ad esempio nei generi Cerastium ed Euphrasia. La sezione botanica del Museo svolge numerose attività didattiche, a cui anche io ho preso parte migliorando le mie competenze didattico-divulgative. Partecipo inoltre alle uscite che vengono effettuate in varie zone del territorio provinciale, durante le quali vengono raccolti numerosissimi dati di presenza delle specie e svolti monitoraggi di specie e habitat con diverse metodologie.
Quali sono gli aspetti di questa esperienza che ti appassionano maggiormente?
Ho la grandissima fortuna di trovarmi in un ambiente estremamente stimolante, affiancata da persone disponibili, competenti ed appassionate, per cui cerco di sfruttare ogni momento per imparare qualcosa di nuovo sul patrimonio floristico-vegetazionale del Trentino (e non solo!). Inoltre, le Formazioni Generali del Servizio Civile sono una grande occasione per noi giovani per trovarci e condividere le nostre esperienze, ma soprattutto per ritagliarci un momento per affrontare argomenti diversi e acquisire competenze trasversali. Tutte le attività a cui prendo parte rappresentano, quindi, per me una spinta che mi porta a crescere, sia sul profilo professionale che personale, e a maturare una maggiore consapevolezza delle mie capacità, della mia personalità, dei miei punti forti e anche di quelli “migliorabili”.
Quali sono i tuoi interessi?
Adoro imparare: credo che sia questo aspetto della mia personalità a portarmi ad essere poliedrica, ad avere numerosi interessi e passioni. Pratico diversi sport come il nuoto, la corsa, lo sci, il trekking in montagna, suono la chitarra e canto nel coro parrocchiale, ma a causa della mia forte curiosità nei confronti della natura che mi circonda, alla fine, tendo a dedicare buona parte del mio tempo libero allo studio delle piante, il che mi permette di stare all’aperto facendo quello che realmente mi piace.
Cosa vorresti fare da grande?
“Da grande” spero proprio di continuare a dedicarmi allo studio della flora e della vegetazione, quelle trentine in particolare, perché credo che ci sia ancora tanto da scoprire e imparare. Mi piacerebbe anche svolgere attività didattiche e divulgative per mostrare la bellezza e il fascino delle piante, ma anche l’importanza di tutelarle con grande attenzione. Indipendentemente però da quale strada percorrerò sono sicura che questa esperienza mi accompagnerà per il resto della mia vita.