Ricerche sugli insetti: conservazione e acquisizioni
a cura di Filippo M. Buzzetti, Sezione Zoologia Fondazione Museo Civico di Rovereto
In un momento di affermata e confermata crisi della biodiversità, è estremamente necessario che il museo preservi le collezioni entomologiche quali testimonianza, traccia della biodiversità del passato di alcune aree e studiate da specialisti, e che promuova nuove ricerche per verificare lo stato attuale della biodiversità, magari confrontandolo con quella passata, per giungere a una valutazione di eventuali cambiamenti in corso.
Inoltre è uno degli scopi fondanti dell’istituzione museale la divulgazione della conoscenza al pubblico, a differenza ad esempio di quella universitaria che pur fa ottima ricerca.
La prospettiva intrinseca della ricerca entomologica al Museo Civico di Rovereto è data dalle tre finalità principali dell’istituzione museale, tra loro strettamente collegate: conservazione dei reperti, studio del materiale conservato e ricerca di nuovo, infine divulgazione delle conoscenze e delle scoperte. Nel Museo di Rovereto è particolarmente evidente come l’apporto dell’entomologo amatore, cioè chi fa ricerca entomologica nel tempo libero, ma si guadagna da vivere con un altro lavoro, ha strutturalmente concorso allo sviluppo stesso dell’istituzione. Basti pensare che recentemente il compianto Antonio Galvagni ha donato al museo la propria inestimabile collezione di Ortotteroidei italiani, cioè grilli, cavallette e insetti affini, facendo del Museo un punto di riferimento per altri studiosi di livello internazionale quali Paolo Fontana che ha scelto proprio il Museo di Rovereto come istituzione idonea ad accogliere la sua collezione di Ortotteroidei europei ed esotici. Questa ultima donazione ha reso la collezione Ortotterologica del Museo Civico di Rovereto la più grande d’Italia. Una tale risorsa fa del Museo un polo di attrazione per gli entomologi, tanto che nell’ottobre 2018 si è tenuto al Museo l’International Workshop on Orthopteroid Insects, richiamando relatori da tutta Europa e un poster addirittura dal Brasile. E’ pertanto necessario proseguire questo fertile percorso intessendo e coltivando rapporti istituzionali e con il pubblico, se si vuole continuare ad accumulare e divulgare conoscenza. In questo modo non solo si divulga “esternando”, ma si acquisisce “interiorizzando” perché in nessun’altra disciplina come in entomologia gli amatori hanno dato un contributo fondamentale, diventando a volte esperti a livello mondiale.
Ma perché proprio gli insetti? E perché uccidendoli?
Gli insetti sono fondamentali per la vita sulla terra come la conosciamo noi: nel bene ad esempio impollinano, mangiano e si fanno mangiare trasformando le piante in proteine animali, decompongono la materia organica rimettendo in circolo i nutrienti, nel male trasmettono malattie e attaccano le coltivazioni.
La loro quantità e varietà è estremamente maggiore di quella degli altri gruppi di viventi, ma ne conosciamo solo la minima parte, appena il 20-30%! Eppure negli ultimi anni si moltiplicano le prove scientifiche che dimostrano il loro declino in varie parti del pianeta con picchi del 90% in meno rispetto a 10, 20 o 30 anni fa. Scompaiono non solo nelle aree antropizzate, ma anche in aree naturali come alcune foreste tropicali. Le cause di tale crisi sono molteplici (perdita di habitat, cambiamento climatico, pesticidi) ma la caccia di insetti non è tra queste: le raccolte anche massali di insetti che gli studiosi fanno influiscono su una minima parte della popolazione oggetto di studio, dato che la capacità riproduttiva degli insetti è formidabile. Si pensi ad esempio che per quante zanzare e mosche vengano uccise ogni stagione, queste non sono in diminuzione alla successiva.
La grande diversità di insetti impone che li si raccolga per riconoscerla, documentarla e preservarla. Le loro dimensioni variano da pochi millimetri a qualche centimetro e per identificare le varie specie è necessario esaminare al microscopio alcune caratteristiche morfologiche spesso interne come gli endofalli maschili (è pratica comune degli entomologi passare ore al microscopio estraendo i genitali dei maschi per confrontarli con quelli delle specie note), o registrarne il canto o addirittura eseguirne l’esame del DNA. L’identificazione delle specie di insetti è fondamentale per una corretta gestione di azioni sul territorio quali ad esempio disinfestazione (una volta mi hanno segnalato una infestazione di termiti che in realtà erano formiche, che sbaglio sarebbe stato eradicarle!), riconoscimento di insetti dannosi all’agricoltura o alla salute umana, conservazione delle specie protette, valutazione dello stato di un ambiente. Quindi è importante che i musei conservino esemplari di confronto delle varie specie, cui possono far riferimento gli studiosi: più sono le specie presenti in una collezione, più aumenta il suo valore. Infine gli insetti possono essere esposti per educare il pubblico alla loro conoscenza.
Il Museo Civico di Rovereto si trova in una posizione strategica dal punto di vista naturalistico perché rientra nella regione biogeografica Alpina, importantissima area naturale che copre quasi il 10% dell’intera Unione Europea e fa da transizione fra il clima mediterraneo a sud e il clima temperato a nord, presentando una varietà di ambienti e quindi di fauna e flora molto rappresentativi. In questo ambito rientrano le ricerche condotte dal Museo in collaborazione con l’Università di Padova sugli Ortotteri di Prealpi, Colli Berici e Colli Euganei seguendo un tesista di prossima laurea, e la collaborazione col Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi per la verifica delle popolazioni di Ortotteri, in particolare dell’ortottero Anonconotus italoaustriacus, endemico alpino in lista rossa IUCN presente in Italia sono in 3 popolazioni, 2 delle quali in Trentino Alto Adige. La presenza di questa specie è testimonianza di una fauna che durante l’ultima glaciazione ha resistito e si è attestata sulle praterie d’alta quota, ma la loro esigua quantità indica quanto a rischio sono le popolazioni attuali di fronte di fronte ad eventuali cambiamenti di habitat. Ma le ricerche si rivolgono anche all’area Mediterranea dato che nel 2018 il Museo ha ricevuto un maschio e una femmina vivi di Uromenus annae, una cavalletta endemica di Sardegna che si riteneva estinta. Si è così riusciti a registrarne il canto di corteggiamento pubblicato nel 2019 in una rivista internazionale. Ciò ha stimolato un progetto di ricerca congiunto fra Museo Civico di Rovereto e CNR di Sassari per valutare lo stato di questa enigmatica specie e conoscerne la biologia. Questa circostanza può dare speranza e coraggio per procedere con nuove ricerche per verificare quelle specie in via di scomparsa, ma che magari ancora resistono prima di crollare nell’irreversibile stato di estinzione. Studiando queste specie e stando in contatto con le istituzioni si può valutare lo stato delle popolazioni, conoscere le circostanze che ne minacciano la sussistenza e suggerire azioni di tutela non solo della specie, ma necessariamente anche dell’habitat, creando così un circolo virtuoso a beneficio di tutto l’ecosistema.
In un momento di crisi della società e della natura, il Museo Civico di Rovereto può efficacemente servirsi anche dell’entomologia per recuperare quel ruolo che Zygmunt Bauman individua nell’agorà quale necessario punto di incontro fra pubblico e privato, fra istituzioni e cittadino, terapeutico in un’epoca di incertezze e cambiamento.
Pubblicazioni entomologiche della Sezione Zoologia
Articoli
Cianferoni F., Buzzetti F.M., Zettel H., 2016. The “Italian hebrid”, Hebrus franzi (Wagner, 1957): disentangling a half-century dilemma (Hemiptera: Heteroptera: Gerromorpha). Zootaxa, 4132 (1): 127–134.
Oscar J. Cadena-Castañeda, Holger Braun and Filippo Maria Buzzetti, 2016. The Tribe Dysoniini Part V: The group Paraphidniae, with Three New Species from Guatemala and Ecuador (Orthoptera: Tettigoniidae: Phaneropterinae). Journal of Orthoptera Research, 25(1):15-23.
Berchi G.M., Copilas-Ciocianu D., Kment P., Buzzetti F.M., Petrusek A., Rakosy L., Cianferoni F., Damgaard J., 2017. Molecular phylogeny and biogeography of the West-Palaearctic Velia (Heteroptera: Gerromorpha: Veliidae). Systematic Entomology, DOI: 10.1111/syen.12273
Buzzetti F.M., Fontana P., Marangoni F., Stancher G., 2018 The Galvagni collection at the Museo Civico di Rovereto (Orthoptera, Demaptera, Blattodea, Mantodea, Phasmatodea). European Congress of Entomology, Naples, DOI: 10.13140/RG.2.2.24139.28962
Buzzetti F.M., 2018. La Collezione A. Galvagni E L’importanza Della Ricerca Entomologica. Annali del Museo civico di Rovereto, Sez.: Arch., St., Sc. nat. Vol. 33 (2017): 111-116.
Buzzetti F.M., Brizio C., Fontana P., Massa B., 2019. A new voice from Sardinia: Uromenus annae (Targioni-Tozzetti, 1881 (Insecta: Orthoptera: Tettigoniidae: Bradyporinae: Ephippigerini). Zootaxa, Vol 4560, No 2: 311-320. DOI: http://dx.doi.org/10.11646/zootaxa.4560.2.4
Libri
Hochkirch, A., Nieto, A., García Criado, M., Cálix, M., Braud, Y., Buzzetti, F.M., Chobanov, D., Odé, B., Presa Asensio, J.J., Willemse, L., Zuna-Kratky, T., Barranco Vega, P., Bushell, M., Clemente, M.E., Correas, J.R., Dusoulier, F., Ferreira, S., Fontana, P., García, M.D., Heller, K-G., Iorgu I.Ș., Ivković, S., Kati, V., Kleukers, R., Krištín, A., Lemonnier-Darcemont, M., Lemos, P., Massa, B., Monnerat, C., Papapavlou, K.P., Prunier, F., Pushkar, T., Roesti, C., Rutschmann, F., Şirin, D., Skejo, J., Szövényi, G., Tzirkalli, E., Vedenina, V., Barat Domenech, J., Barros, F., Cordero Tapia, P.J., Defaut, B., Fartmann, T., Gomboc, S., Gutiérrez-Rodríguez, J., Holuša, J., Illich, I., Karjalainen, S., Kočárek, P., Korsunovskaya, O., Liana, A., López, H., Morin, D., Olmo-Vidal, J.M., Puskás, G., Savitsky, V., Stalling, T. and Tumbrinck, J. 2016. European Red List of Grasshoppers, Crickets and Bush-crickets. Luxembourg: Publications Office of the European Union.
Fontana P., Buzzetti F.M., Marino-Perez R., Castellanos –Vargas I., Monge-Rodriguez S. & Cano-santana Z., 2017. Orthopterans of Oaxaca. Photographic field guide. Published by the WBA World Biodiversity Association Handbooks 8: 208 pp