Dinosauri, che passione.
Il giacimento di impronte di dinosauri del Giurassico dei Lavini di Marco continua a destare l’interesse degli studiosi di tutto il mondo, che si dedicano ad approfondire la storia di un luogo affascinante e ricco di testimonianze come quello dei liscioni di 200 milioni di anni fa scoperti dalla grande frana a sud di Rovereto.
In queste settimane, ospite della Fondazione Museo Civico di Rovereto, che sin dalla scoperta del sito organizza studi, conferenze e attività didattiche per la conoscenza e valorizzazione del giacimento, è il professor Ismar de Souza Carvahlo dell'Università di Rio de Janeiro, un noto ricercatore icnologo, che fa tappa qui durante il suo viaggio sabbatico in Europa. Il professor Carvahlo è accompagnato da Padre Giuseppe Leonardi, icnologo di fama internazionale, che per primo certificò, all’inizio degli anni Novanta, le serie di orme fossili scoperte alla fine degli anni Ottanta come vere “impronte” di dinosauro, e che ha organizzato il viaggio a Rovereto dopo una conferenza al Museo Civico. I due studiosi sono anche stati ricevuti in Comune, visto l’interesse che il sito riveste.
Il viaggio di Carvahlo, che dopo l'Italia lo porterà in Spagna e in Portogallo, è volto alla visita dei maggiori siti a impronte fossili di dinosauri e non solo. Per l'Italia quindi è già stato a Altamura in Puglia, sulle Dolomiti (sempre accompagnato dal Prof. Leonardi) e adesso in uno dei maggiori siti a impronte a livello europeo, i nostri Lavini.
I due studiosi stanno lavorando in questi giorni sulle zone improntate della fascia alta dei Lavini, sul macereto a monte di Marco di Rovereto ma anche in piccoli affioramenti a Lizzana.
Le orme di dinosauro sono molto rare in Italia, visto che all'epoca il paese era sommerso sotto l’antico mare della Tetide. Non si sono invece mai conservate ossa. Sono state ad oggi documentate ai Lavini piste lasciate da oltre 100 esemplari, la più lunga delle quali misura 13 metri. La maggior parte delle orme, conchette sub-ellittiche di 30-40 cm di diametro, sono di erbivori, lunghi anche 10 metri e pesanti qualche tonnellata. Ci sono anche orme tridattile e con artigli, appartenenti a carnivori, più piccoli, dai tre ai cinque metri e pesanti qualche centinaia di chili. Le orme dei Lavini risalgono al Basso Giurassico (Liassico), 190-200 milioni di anni fa, impresse sui calcari grigi di Noriglio, il cui ambiente di sedimentazione è tipico di grandi piane di marea in clima tropicale, che oggi si potrebbe ritrovare per esempio alle Bahamas o nel Golfo Persico.
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Prof. Padre Giuseppe Leonardi specialista di orme fossili di vertebrati (Icnologia dei Vertebrati). Veneziano, ma unito da sempre al Trentino e a Rovereto dove nacque il trisnonno paterno, farmacista, geologo e accademico degli Agiati oltre che socio della Società Museo Civico di Rovereto, fu chiamato nel 1991 a interpretare le depressioni scoperte dal roveretano Luciano Chemini, sulle laste dei Lavini di Marco e segnalate come impronte di dinosauri. Confermò la scoperta e quindi guidò col prof. Paolo Mietto la campagna di indagine e studio del sito paleontologico dei Lavini di Marco, riconosciuto come uno dei maggiori d'Europa. Dopo aver insegnato in Brasile materie geologiche in ambito universitario, è attualmente ricercatore senior associato all'Istituto di Scienze della Terra dell’Università Federale di Rio de Janeiro (Brasile); conservatore onorario del Museo di Scienze di Trento-MUSE; consigliere della Soprintendenza alle Antichità del Friuli e Venezia Giulia.
Nella sua carriera ha compiuto più di 90 spedizioni scientifiche in sei continenti e prodotto circa 160 pubblicazioni scientifiche. In particolare ha unificato terminologia e metodologia dell'Icnologia dei vertebrati a livello internazionale. Inoltre il professor Leonardi da solo o con colleghi ha istituito 3 nuovi taxa e 14 nuovi icnotaxa. Prete e religioso della Congregazione delle Scuole di Carità-Istituto Cavanis è stato per 18 anni missionario in Brasile e per 9 in Congo.
Professor Ismar de Souza Carvalho Ordinario presso l'Università Federale di Rio de Janeiro (Brasile), Dipartimento di Geologia. La sua esperienza e le sue ricerche nelle Geoscienze si sono concentrate sugli studi paleontologici, in particolare per il Periodo Cretaceo, a scopo stratigrafico, paleoecologico e paleogeografico. Ha al suo attivo centinaia di pubblicazioni scientifiche che contano quasi 2500 citazioni in altrettanti lavori.
sabato 10 agosto, la Fondazione Museo Civico organizza la visita alle Orme dei Lavini.
info al link
http://fondazionemcr.it/events_detail.jsp?IDAREA=5&ID_EVENT=1163>EMPLATE=default.jsp