Non solo biodiversità: cos'è la geodiversità e perché è importante
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La 41a sessione della Conferenza Generale dell'UNESCO ha individuato il 6 ottobre come data per celebrare annualmente a livello mondiale la Giornata Internazionale della Geodiversità.
Questa giornata rappresenta un promemoria dell'importanza di conservare il nostro patrimonio geologico. Attraverso la protezione dei siti geologici e la promozione dell'educazione e della ricerca in questo campo, possiamo assicurarci che le meraviglie geologiche del nostro Pianeta siano apprezzate e protette per le generazioni future.
L'importanza dei siti geologici per ricostruire la storia della Terra
La geodiversità rappresenta la varietà delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e del suolo, incluse le strutture, le forme, i processi e le informazioni che esse rappresentano. Questa diversità è fondamentale per comprendere l'evoluzione del nostro Pianeta e le sue complesse interazioni tra processi geologici, climatici e biologici. In molti paesi, la giornata della geodiversità è nata dalla necessità di sensibilizzare la popolazione sull'importanza di preservare i siti geologici di rilevanza, non solo per la ricerca scientifica, ma anche per la loro bellezza e significato culturale. Le rocce e i fossili sono i principali registri degli eventi geologici del passato. Attraverso lo studio di questi reperti, gli scienziati possono ricostruire la storia della Terra, comprendendo meglio le dinamiche che hanno plasmato il nostro ambiente e previsto possibili scenari futuri. I siti geologici sono anche luoghi di apprendimento preziosi. Offrono opportunità educative per gli studenti di tutte le età, permettendo loro di entrare in contatto diretto con la storia della Terra e con i processi che la modellano.
Laguna di Venezia
L'inventario nazionale dei Geositi
Il nostro paese ci offre un patrimonio geologico importantissimo, basti pensare che l'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha predisposto l'inventario nazionale dei Geositi che contiene le informazioni sui siti di interesse geologico. L'inventario è consultabile da tutti on line e implementabile (leggi qui).
Tra i geositi italiani che tutti conosciamo, ricordiamo il Vesuvio - Monte Somma, la Scala dei Turchi ad Agrigento, le dune di Piscinas in Sardegna e la laguna di Venezia. Ma anche a livello locale, il Trentino vanta di numerosi e importanti geositi, tra i quali le piramidi di Segonzano e il "nostro" sito paleontologico roveretano dei Lavini di Marco.
Molte aree di valore geologico sono sotto minaccia a causa di attività umane come l'urbanizzazione, l'agricoltura intensiva, l'estrazione mineraria e il turismo non sostenibile. È essenziale proteggere questi siti non solo per il loro valore intrinseco, ma anche per il loro potenziale educativo e turistico.
Lavini di Marco
Piramidi di Segonzano
L'approccio multidisciplinare per proteggere le aree da conservare
La geodiversità e la biodiversità sono strettamente interconnesse. La varietà di habitat presenti sulla Terra è in gran parte determinata dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche. Ad esempio, le formazioni calcaree possono sostenere una flora e fauna uniche, mentre le zone vulcaniche possono ospitare specie adattate a condizioni estreme. La conservazione della geodiversità richiede un approccio multi-disciplinare. Gli sforzi di conservazione dovrebbero concentrarsi sulla protezione dei siti, sulla promozione dell'educazione geologica e sull'incoraggiamento di pratiche sostenibili. In molti paesi, le aree geologicamente importanti sono protette come geoparchi, aree protette o siti di interesse scientifico. Questi siti sono spesso integrati in reti più ampie di conservazione, che includono anche aree di importanza biologica.
Vesuvio - Monte Somma
La giornata della geodiversità è un'occasione per riflettere sul valore inestimabile della varietà geologica del nostro Pianeta e sull'importanza di conservarla per le future generazioni. È una celebrazione della straordinaria diversità di rocce, minerali, fossili e paesaggi geologici che adornano il nostro mondo.
Scala dei Turchi ad Agrigento
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a cura di Michela Canali e Tiziano Straffelini, Sezione Scienze della Terra Fondazione MCR