Qua la penna!

Autrici e art director nel fumetto italiano

  • I curatori raccontano il seminario e la mostra “Qua la penna!” (21 e 22 settembre a Rovereto)

“Qua la penna! Autrici e art director nel fumetto italiano (1908-2018)”: questo il titolo del seminario di studi in programma il 21 e 22 settembre 2018 presso la Sala Convegni "Fortunato Zeni"  della Fondazione Museo Civico di Rovereto. Appuntamento biennale alla sesta edizione, il seminario è dedicato alla letteratura disegnata e scritta e alle loro reciproche relazioni e si concentrerà in questa occasione sulle figure femminili all’interno dell’editoria a fumetti in Italia.

Il seminario è organizzato da Accademia Roveretana degli Agiati e Fondazione Museo Civico di Rovereto in collaborazione con Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, Laboratorio per lo studio letterario del fumetto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Sergio Bonelli Editore, le riviste «Fumo di China» e «Scuola di Fumetto» e il Premio "Emilio Salgari" di Letteratura Avventurosa.  Con il patrocinio di Fondazione Caritro, Comune di Rovereto e il sostegno di  Dolomiti Energia.

Ai curatori Claudio Gallo, Laura Scarpa, Nicola Spagnolli, Ingrid Zenari* abbiamo chiesto di dare il senso del lavoro condotto non da oggi sul fronte degli studi dedicati alla letteratura disegnata e scritta.

Il seminario biennale dedicato al fumetto e alla letteratura disegnata nasce nel 2006 dalla contaminazione di esperienze sviluppate a Verona con Mario Allegri, professore di Letteratura Italiana all’Università di Verona, con Claudio Gallo della locale biblioteca civica e accolte poi a Rovereto dall’Accademia Roveretana degli Agiati, organizzatrice del seminario, dalla Biblioteca Civica di Rovereto e dal Museo Civico di Rovereto che da sempre ospita nella sua sala conferenze i lavori del seminario. Nel vasto panorama di fiere e mostre del fumetto che ogni anno si svolgono in Italia, il Seminario rappresenta un’esperienza a suo modo unica in quanto occasione per analizzare il fumetto italiano e la sua storia nelle sue componenti linguistiche, editoriali, comunicative, semiotiche e le influenze con altri linguaggi legati in particolar modo alla letteratura di consumo e al cinema. Questo appuntamento biennale che dà uno sguardo storico e scientifico al fumetto nei suoi rapporti con arti e stampa e nella sua evoluzione, ci sembra un passo importante e meritevole di un’ulteriore valorizzazione attraverso i contatti con altre università e sedi di studio, anche fuori d'Italia, in modo da ampliare e rendere il giusto valore a studi che si fanno troppo poco e da offrire momenti d'incontro e confronto fra studiosi, appassionati, autori ed editori.

Avete scelto, fin dalla prima edizione dell’appuntamento, di far dialogare e partecipare non solo studiosi e ricercatori accademici o di chiara fama ma anche disegnatori, sceneggiatori, editori, a partire da Sergio Bonelli, in modo da dare una rappresentazione a tutto tondo e da tutti i punti di vista della letteratura disegnata.

Nel corso dei precedenti seminari abbiamo analizzato il fumetto come vero e proprio linguaggio narrativo attraverso la voce di autori, disegnatori, illustratori e sceneggiatori, abbiamo studiato le contaminazioni, le relazioni di prestito e scambio tra fumetto, cinema, teatro e televisione, ci siamo chiesti se il fumetto possa essere fonte per lo studio della storia e abbiamo analizzato alcuni generi come il racconto storico o quello fantascientifico. Il fumetto è, infatti, un linguaggio molto ricco, multisensoriale e che si nutre di tutti gli stimoli che arrivano dal mondo della cultura e non solo. Grazia Nidasio in uno dei passati seminari dedicati ai disegnatori e illustratori nel fumetto italiano disse che “l’illustratore di fumetti è come un regista che può essere (e spesso è) insieme regista-attore-interprete-operatore-scenografo… e anche mago delle luci e autore della colonna visivo-sonora. La sua pagina fumetti, la vive come la sequenza di un film, il suo film… Ma un disegnatore di fumetti è anche “un divoratore d’immagini di musica e di libri. Legge di tutto: classici, romanzi, gialli e noir, periodici e soprattutto altri fumetti. Conosce tutte le tendenze degli americani e dei . Segue il cinema, è informato.” Quest’arte è quindi un universo complesso che merita di essere prima di tutto frequentato e, in seconda battuta, anche studiato.

Perché il focus sulle figure femminili all’interno dell’editoria a fumetti in Italia?

Silvano Mezzavilla, all’interno della terza edizione di Treviso Comics del 1978, propose una panoramica specifica sulle donne autrici di fumetti puntando quindi l’attenzione sulle nuove, ma ancora poche, autrici di fumetto che si affacciavano sulle testate dopo aver avuto solo due apripista autorevoli: Grazia Nidasio e Lina Buffolente. Allora si parlò di autrici ma successivamente la differenza dei sessi tornò raramente nelle discussioni, aleggiava solamente, magari esplodendo in brevi pubblicazioni seguaci della rivista francese «Ah Nanà!», pubblicata dal 1976 al 1978 e con una redazione e schiera di collaboratori quasi tutta al femminile. Negli anni 80 alcune firme femminili si affermarono, alcune furono transitorie, altre divennero importanti e oggi famose. Dopo la crisi delle pubblicazioni a strisce degli anni ‘90 (con altre firme femminili che si aggiungevano), l’esplosione di autrici e disegnatrici avvenne, contemporaneamente al successo del graphic novel, a partire dall'inizio del nuovo secolo, dove si registrò una presenza femminile numerosa e crescente, non sempre ancora forte, ma decisa e naturale. Curioso che, se periodicamente si era parlato di fumetto femminile in mostre ed eventi (fumetto in rosa, fumetta, l'altro fumetto ecc...) proprio in questi anni di maggior presenza di autrici si parli ancora con aria stupefatta della loro ascesa, contestando la poca considerazione che ci sia per il loro operato, e dimenticando che la maggior parte delle fumettiste è composta di donne molto giovani, alle prime esperienze.

Durante i lavori del seminario darete quindi uno sguardo storico alla presenza delle autrici del fumetto, per inquadrare, da una parte, una presa di coscienza e sociale della donna nel mondo, non solo creativo, e dall'altra per capire un'evoluzione del fumetto, oltre che della società di cui parla e che rappresenta.

Questo seminario non sarà in effetti centrato sull’analisi dei personaggi femminili nel fumetto né sul linguaggio femminile nel fumetto, anche se in alcuni interventi questi temi verranno affrontati, soprattutto riguardo alla contemporaneità. Vogliamo invece raccontare ed evidenziare, perché a molti poco noto, il ruolo e la presenza delle donne come redattrici, disegnatrici, sceneggiatrici, editrici all’interno dell’esperienza italiana. Sarà quindi importante vedere anche ruoli di peso nel fumetto, non solo dalla parte creativa del foglio, ma anche da quella dell'editoria, della creazione imprenditoriale, della direzione di riviste e collane. È quindi un’occasione importante perché ci poniamo fuori da etichette e, crediamo, anche da sessismi e vittimismi. Lo scopo di questo seminario, con relatori di ambo i sessi e di età ed esperienze diverse, diventa un punto nodale e speriamo che chiuda molti discorsi sospesi, e ne apra altri, con una partenza intelligente e informata, priva di retorica, e pronta a scoprire nomi e realtà sommerse, ma anche a omaggiare (e lo si fa con una piccola mostra alla Biblioteca Civica di Rovereto) la vera capostipite, e fonte di energia, e davvero uno dei più grandi, grandissimi autori italiani del ‘900, e per fortuna anche del 2000, come Grazia Nidasio.

Al seminario è abbinata la mostra curata da Claudio Gallo e Laura Scarpa Grazia Nidasio. Valentina Mela Verde e le altre, esposta alla Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto dal 21 settembre al 7 ottobre 2018.

*Claudio Gallo, veronese, già bibliotecario e docente di Storia del Fumetto all’Università di Verona, direttore della rivista salgariana di letteratura popolare «Il Corsaronero»; Nicola Spagnolli, docente di scuola superiore, ricercatore storico e curatore di mostre legate al rapporto tra la storia e il fumetto; Ingrid Zenari, di formazione storica con interessi ed esperienze nel campo del design, delle arti grafiche e del fumetto e che per l’Accademia Roveretana degli Agiati si occupa di organizzazione e comunicazione degli eventi. Nell’organizzare il programma di questo seminario un grande contributo e aiuto è arrivato da Laura Scarpa, fumettista, fondatrice di riviste dedicate al fumetto, direttrice  dell’importante rivista «Scuola di Fumetto» e presidente dell’Associazione ComicOut che edita pubblicazioni a fumetti e saggistica sulla letteratura disegnata, tra cui il recente Sognare l’impossibile. La fantascienza italiana tra letteratura e fumetti, tra scienza e utopia, curato da Nicola Spagnolli, Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi che contiene gli atti dell’omonimo seminario tenutosi da Rovereto nel 2016.

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Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

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