DART, una missione spaziale per proteggere la Terra

DART, una missione spaziale per proteggere la Terra

  • Sarà LICIACube, il cubesat "reporter" italiano, a documentare le fasi cruciali della missione

Si legge in 4 minuti: il tempo di un cappuccino!

science break

"Satellite's gone up to the Skies / Things like that drive me out of my mind. Il satellite è salito nei cieli / Cose del genere mi fanno impazzire" cantava Lou Reed negli anni Settanta. 

Ed è così ancora oggi: quando un lanciatore prende la via del cielo per portare verso lo Spazio questi oggetti straordinari, che passeranno mesi o anni a viaggiare nelle profondità inospitali del Sistema Solare, c'è davvero di che restare a bocca aperta, come minimo. Questo, in molti, abbiamo pensato anche alle 7:21 del 24 novembre scorso, ora italiana, quando a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, abbiamo assistito al lancio di DART, missione della NASA partita dalla Vandenberg Space Force Base, in California.

DART

DART, acronimo di Double Asteroid Redirection Test, è una missione nata per far schiantare una sonda contro Dimorphos, il satellite dell'asteroide Didymos, con il quale forma un sistema binario, orbitandogli attorno. La sonda, con la sua massa di 550 kg, colpirà il piccolo asteroide Dimorphos, che ha un diametro di circa 160 metri, a una velocità di impatto di circa 24000 km/ora.

Perché colpire l'asteroide Dimorphos?
La missione consentirà di capire se un impatto cinetico contro un corpo celeste di questo tipo può effettivamente deviarne la traiettoria (in questo caso, modificando l'orbita di Dimorphos attorno a Didymos): una tecnica che potrebbe essere utile per proteggere in futuro la Terra da eventuali corpi celesti pericolosi in avvicinamento. Si tratta della prima missione in assoluto a scopo di difesa planetaria, tema per il quale la NASA ha istituito al suo interno un dipartimento specifico, il Planetary Defense Coordination Office, operativo dal 2016 per studiare appunto sistemi che permettano di proteggere la Terra dal rischio di impatti gravi. 

Anche l'Italia partecipa alla missione, con il piccolo cubesat LICIA
La portata di questo esperimento è quindi davvero enorme, e lo è anche per un motivo ulteriore: quando DART si distruggerà contro l'asteroide, certamente i telescopi da Terra potranno, nelle settimane successive all’evento, registrare l'eventuale variazione del moto di Dimorphos; ma come si potranno avere informazioni dirette sull'avvicinamento di DART, sull'impatto vero e proprio e sui fondamentali attimi subito successivi? Questa operazione delicata e utilissima, sarà possibile grazie a un testimone speciale: il suo nome è LICIACube, che sta per Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids, ed è un cubesat, un piccolo satellite altamente tecnologico di soli 30x20x10 cm di dimensione, e di circa 13 kg; un progetto coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana, che coinvolge università e enti di ricerca nazionali, e realizzato negli stabilimenti della società Argotec di Torino. 

QUI l'animazione del rilascio di LICIACube

LICIACube farà da reporter documentando ogni istante dello schianto tra DART e Dimorphos
LiciaCube avrà il compito quindi di registrare quegli istanti fondamentali: per tutta la durata del viaggio di DART, resterà chiuso all'interno della sonda, poi, 10 giorni prima dell'impatto, verrà rilasciato ed effettuerà un sorvolo ravvicinato, in navigazione autonoma, fino ad arrivare a una distanza di appena 50 chilometri dall'obiettivo. Da lì, acquisirà immagini ad alta risoluzione del momento dell'impatto, del cratere e dei detriti prodotti dalla collisione, in modo da permettere una valutazione completa degli effetti dello scontro. Questi dati saranno poi fondamentali per trasferire questa esperienza su eventuali altri asteroidi, che avranno naturalmente dimensioni e caratteristiche diverse da quelle di Dimorphos. 

DART

In foto: il razzo SpaceX Falcon 9 con la navicella spaziale DART della NASA sulla rampa di lancio dello Space Launch Complex 4 presso la Vandenberg Space Force Base in California il 22 novembre 2021. 

QUI il video del lancio

Tutto prosegue alla perfezione, ma per godersi lo spettacolo bisognerà attendere l'autunno 2022
Il viaggio di LICIACube a bordo di DART durerà qualche mese: la missione raggiungerà infatti l'obiettivo tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre 2022. Nel frattempo, dal Centro di Controllo Missione di Argotec, si tengono monitorate le condizioni del cubesat, per verificarne costantemente il buono stato dal punto di vista elettrico e il corretto stato delle batterie. I primi dati confermano che tutto sta procedendo secondo i piani, e la missione ha già superato i 2 milioni di chilometri di distanza dalla Terra.
Attendiamo quindi con non poca emozione che passino questi mesi, e che DART e LICIACube arrivino, nel prossimo autunno, a destinazione: si tratterà non solo della prima missione di questo tipo in assoluto, ma anche della prima volta che uno strumento completamente progettato, costruito, gestito da un team italiano sarà arrivato così lontano, nelle profondità dello Spazio interplanetario, con un ruolo assolutamente decisivo per una missione di valenza mondiale. 

---
a cura di Chiara Simoncelli, Area Astronomia Fondazione MCR

Crediti foto
NASA >
ASI >

LICIACube

Il logo, disegnato da Leo Ortolani. 

science break

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

Newsletter

Iscriviti per ricevere la newsletter informativa sulle attività della Fondazione MCR