Ambiente, risorse e biodiversità
Qual è lo stato di salute di alcune tra le specie più caratteristiche dellecosistema alpino, dalle verdi conifere alla piccola fauna, dalle specie che ne impreziosiscono la flora a quelle che ne popolano laghi e torrenti? Riusciranno tali specie a sopravvivere, adattandosi ai cambiamenti impressi al loro habitat da riscaldamento globale e antropizzazione? Quale è il livello di stress causato dai mutamenti ambientali già in corso e quali i margini di adattamento prevedibili in base anche al corredo genetico delle diverse popolazioni? Per rispondere a queste e altre domande e per condividere risultati e aspettative, lunedì 5 settembre i ricercatori del progetto Ace Sap si sono riuniti a Sperimentarea nel meeting consuntivo del terzo anno della ricerca.
Il monitoraggio curato dal Museo Civico di Rovereto evidenzia una infestazione ormai generalizzata di Aedes albopictus nei sette Comuni della Vallagarina aderenti al progetto. Ma l'incremento delle temperature e l'invasione di insetti vettori concorrono a rendere sempre meno teorico anche il rischio di gravi arbovirosi da tempo debellate o fino ad oggi sconosciute in Italia.
Missione speciale per una coppia di velivoli dotati di sensori, laser e telecamere allavanguardia, in grado di fornire dati e informazioni per lo studio degli effetti dei cambiamenti climatici su boschi e i territori montani. Il tutto nell'ambito di un progetto internazionale della Fondazione 'Edmund Mach'. E il Trentino si dimostra sempre più protagonista nella ricerca di frontiera in questo ambito: altro esempio di punta, il progetto Ace Sap.
A cinque settimane dall'avvio del monitoraggio congiunto, si fanno sempre più manifesti i segnali dell'infestazione di Aedes albopictus (zanzara tigre) nei sette Comuni della Vallagarina aderenti allo specifico progetto coordinato dal Museo Civico di Rovereto.
Quali ripercussioni potranno avere i mutamenti climatici ad oggi prevedibili sulla delicata biodiversità alpina che ci circonda? E come potremmo intervenire a sostegno delle specie messe più a rischio da simili cambiamenti? Interrogativi a cui è ora possibile cercare di dare risposta grazie alle proiezioni elaborate da un gruppo di lavoro del progetto Ace Sap, che mette a disposizione di ricercatori e amministratori serie future di valori climatici mensili, giornalieri, perfino orari.
Incrociando avanzate analisi genetiche, dati ambientali e sofisticati modelli di previsione, un team di ricerca del progetto Ace Sap cerca la chiave per sostenere la biodiversità dei galliformi alpini. Anche perchè supportare l'ambiente e la sua variegata ricchezza - comprovano i ricercatori - significa offrire maggiori garanzie alla stessa salute pubblica, messa invece sempre più a rischio dalla diffusione di patologie legate alla perdita di biodiversità.
Severi vincoli geografico-ambientali hanno accentuato i processi di abbandono del territorio nel circondario agreste di Guardia, sul versante settentrionale del monte Finonchio, ma hanno al contempo contribuito a consolidarvi i valori identitari dellattuale comunità, rendendo possibili attività autogestite volte al mantenimento del paesaggio rurale e alla valorizzazione del paese. Una di queste lo sfalcio collettivo dei prati assume, non solo per il Trentino, il significato di unesperienza-pilota. Lo studio, a firma di Antonio Sarzo, è estratto dagli Annali del Museo Civico di Rovereto - Vol. 25 (2009) pag 149-201.
Un anno caratterizzato da un inizio ed una fine freddi e nevosi, ma con una calda estate. L'anno più caldo a livello globale segna invece una piccola flessione a livello locale, pur restando tra i più caldi del secolo. L'analisi a firma di Alessio Bozzo, ricercatore per la Meteorologia del Museo Civico di Rovereto, considera dapprima l'andamento annuale locale, mettendo a confronto con la serie storica i dati registrati nel corso del 2010 presso la secolare stazione meteorologica roveretana, per allargare poi lo sguardo a livello europeo e mondiale.
Tutela e conservazione del nostro pianeta, delle sue peculiari caratteristiche e della sua straordinaria biodiversità, partendo da un punto di vista inconsueto e - proprio per questo - potenzialmente ricco di nuovi stimoli. E' uno dei fini del progetto di ricerca e divulgazione NLSI (Nasa Lunar Science Institute), promosso dalla NASA, nel cui ambito sta per nascere il Moon Space: un vero e proprio planetario lunare, il primo nel suo genere, che verrà realizzato a Sperimentarea grazie a una sinergia tra da Agenzia Spaziale Italiana, Gruppo Marangoni e Comune di Rovereto con il suo Museo Civico.
In 32 pagine e sette capitoli, il "pacchetto" che apre nuove prospettive per il dopo-Kyoto e rende concretamente possibile un impegno globale vincolante. Nel frattempo, dai paesi alpini arriva un esempio di gestione clima-neutrale del territorio.
Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.
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